LA FELICITÀ È UN SISTEMA COMPLESSO, la recensione

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Photo: courtesy of BIM Distribuzione
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Presentato in anteprima al 33 Torino Film Festival, LA FELICITÀ È UN SISTEMA COMPLESSO è il nuovo film di Gianni Zanasi con protagonisti Valerio Mastandrea, Giuseppe Battiston e Hadas Yaron. Storia di Enrico, abile nell’acquisire aziende in mano a sprovveduti che andrà in crisi il giorno in cui gli errori dei padri, le esigenze del mercato e la propria coscienza si (s)contreranno. Una commedia dal riso amaro e ritmo ondivago nei cinema dal 26 novembre 2015.
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La nostra vita ci rende davvero felici? Spesso la risposta è ni. Siamo intrappolati dal senso del dovere, dalle conseguenze di scelta non del tutto brillanti, da un’eredità ricevuta che non avremmo voluto. Se fossimo dei rampolli d’industria a questo punto avremmo incontrato sul nostro cammino Enrico Giusti, un uomo con un grande senso degli affari, che riesce a far sentire appagati gli infelici eredi di imprese costruite dai padri. Enrico sa ascoltare, sa farti raggiungere i tuoi sogni e, soprattutto, riesce sempre a salvare la tua azienda dal crollo. Come? Convincendoti a venderla al gruppo per cui lavora!
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Enrico Giusti è unico, lo sa e ne è orgoglioso. Lui riesce dove gli altri falliscono e, in un certo senso, rende tutti più contenti, chi non sa dirigere una società e chi vuole acquisirla. L’uomo non sbaglia un colpo… sino al giorno in cui trova in casa propria una sconosciuta, la giovane ex-fidanzata del fratello. Questo evento, apparentemente banale e transitorio, segnerà la fine delle sue routine, il vacillare delle sue certezze, il cambiamento necessario.
La strana coppia è formata da Lei abbandonata e sola in terra straniera, e Lui alle prese con un nuovo caso, quello di due minori che hanno ereditato un impero impossibile da gestire da soli. Come nelle migliori storie di crescita e rinascita, presto Lui e Lei, aiutati dalle reciproche differenze, si daranno una mano a vicenda.
Il nuovo film di Gianni Zanasi, presentato in anteprima al 33° Torino Film Festival, rivede sullo schermo due attori a lui cari, Valerio Mastandrea e Giuseppe Battiston. Il primo è il nostro Enrico, il secondo è il figlio di un imprenditore schiacciato dall’imponente figura paterna. Al loro fianco, l’elemento destabilizzante è impersonato da Hadas Yaron. Ma è Valerio Mastandrea a fare da mattatore in un’opera con un potenziale che rimane parzialmente inespresso.
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La Felicità è un Sistema Complesso ha protagonisti a loro modo tutti infelici, fotografa l’Italia delle piccole imprese e dei cattivi imprenditori improvvisati e ci dà un assaggio della solitudine 2.0. La trama è semplice: due ragazzini metteranno in crisi gli adulti pieni di certezze, creando un testa a testa tra le leggi del mercato e il buonsenso. Una storia con molti appigli al reale, quindi, in cui le mille frustrazioni accennate sono facilmente riconoscibili dal pubblico in sala, con una colonna sonora (di Niccolò Contessa) originale che spicca sin dalle prime note. Inizialmente funzionale poi, con lo scorrere dei fotogrammi, sempre più presente, cosa che ci infonde presto la sensazione che sia stato affidato a quegli accordi il compito di sostituirsi ai dialoghi. Quei dialoghi che, nei momenti di confronto tra Enrico e la giovane ospite inattesa sono brillanti e strappano non poche risate. Dispiace quindi che essi siano solo delle sorprendenti parentesi di un racconto dal ritmo incerto. E dispiace soprattutto che un ottimo cast, una buona idea e la musica non fossero sulla medesima lunghezza d’onda. Ci avrebbero regalato preziosi momenti di felicità.
Vissia Menza
Recensione pubblicata in esclusiva su MaSeDomani.com

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