“Sono Judy Garland per un’ora a sera, il resto del tempo sono parte di una famiglia“
Da qualche parte oltre l’arcobaleno c’è quel sentimento di pace che tutti cerchiamo di raggiungere, una calma fatta di luce dove non esiste dolore e i problemi si fondono come gocce di limone. Tutte cose che Judy Garland ha cercato nella sua breve ma sfolgorante esistenza, senza mai trovarle.
Dopo la presentazione allo scorso TIFF, il regista teatrale Rupert Goold approda alla 14ma Festa del Cinema di Roma con il suo secondo lungometraggio, Judy, biopic sull’icona d’intere generazioni Judy Garland. Ironica, fragile, libera e fuori da ogni schema: Judy è interpretata da una Renée Zellweger magistrale, acclamata a Toronto con una standing ovation di 15 minuti, terminata con l’attrice in lacrime per la commozione.
In 15 years at #TIFF I have never seen a standing ovation like the one for Renee Zellweger at JUDY. I started this about a minute into it and it only stopped because she made us. pic.twitter.com/NGXWLMbDxm
— Jenelle Riley (@jenelleriley) 11 settembre 2019