Disponibile su Amazon Prime Video il secondo film di Giacomo Cimini, “Il Talento del Calabrone”, con protagonisti Sergio Castellito, Lorenzo Richelmy e Anna Foglietta

Steph (Lorenzo Richelmy) è un giovane dj di Radio 105. Durante la sua trasmissione notturna la chiamata di un ascoltatore avrà dei risvolti inquietanti e pericolosi. L’uomo in linea, Carlo (Sergio Castellito), annuncia in diretta radiofonica l’intenzione di volersi suicidare: nella sua auto c’è una bomba pronta a uccidere migliaia di persone innocenti.

Inizialmente previsto per l’uscita in sala, Il talento del calabrone, secondo film di Giacomo Cimini, è ora disponibile in streaming su Amazon Prime Video.

Il talento del calabrone è un thriller dal respiro americano che però non riesce a convincere fino in fondo. Per quanto il tentativo di proporre un certo genere nel nostro panorama cinematografico sia una scelta coraggiosa e apprezzabile, non lo sono pienamente i risultati ottenuti dal film.

Il film di Cimini sembra muoversi, claudicante, tra una serie di cliché e stereotipi già visti e senza aggiungere nulla di nuovo o originale. Se Lorenzo Collalti e Giacomo Cimini si sono impegnati in una sceneggiatura che strizza l’occhio ai modelli esteri, il film sembra non giovarne e, anzi, penalizza gli stessi personaggi anche in termini di credibilità. I protagonisti sembrano essere vittime di questa narrazione appiattita da schemi incongruenti e a tratti dissonanti.

il talento del calabrone

Riguardo agli interpreti è Sergio Castellito che viene promosso a pieni voti, nonostante il suo cattivo non brilli dell’arguzia sperata. Castellitto, raffinato e sofferente, riesce a infondere al Calabrone quella veridicità che manca totalmente nello sviluppo degli altri due personaggi principali. Lorenzo Richelmy e Anna Foglietta, purtroppo, sono esasperati in ogni loro azione e troppo sopra le righe per poter risultare empatici e realistici. E forse è qui che lo spettatore non riesce a lasciarsi andare alla sospensione dell’incredulità accorgendosi di qualcosa di falso.

Uno dei pregi del film è quello di riuscire, nonostante tutto, a mantenere i tempi della narrazione e il ritmo sempre incalzante e sostenuto. Le azioni e i momenti della storia sono sostenuti da un montaggio rapido che incornicia un thriller moderno che potrebbe ambire a qualcosa di più.

il talento del calabrone

Se, come ci viene spesso ricordato nel film, “il calabrone non è fatto per volare, ma lui non lo sa e vola lo stesso”, non si può dire lo stesso del film di Cimini che, dopo una buona partenza, perde quota. Il racconto riesce a riprendersi con il colpo di scena finale che resta la parte più ispirata e degna di nota.

Arrivati alle conclusioni, Il talento del calabrone aveva del potenziale che è rimasto inespresso inciampando in imperfezioni superficiali e cercando di stupire invece di costruire un racconto lineare e credibile.