
Hiccup è cresciuto, non è più un adolescente goffo (come nel primo film della saga), ma è diventato un fiducioso capo vichingo dell’isola di Berk. Determinato e forte, il giovane conduce una banda di disadattati vichinghi. Ognuno di loro ha imparato a convivere con le creature più temute, ad evolversi come essere umano e a crescere.
Il film racchiude il peso emotivo di tutti gli anni che sono serviti per arrivare a questo epilogo, dalla perdita di un genitore alla scoperta di possibilità inimmaginabili e di importanti lezioni di coraggio e lealtà. Dragon Trainer 3 abbandona il senso di meraviglia e avventura dei due precedenti capitoli: le vicende raccontate servono soprattutto a far sentire il film un un po’ più adulto e l’azione lascia spazio alla leggerezza e a scene esilaranti.
Il sacrificio dell’eroe che archivia la sua infanzia per costruire rapporti più maturi e duraturi, inseguendo con la determinazione di un vero leader le proprie convinzioni, è sicuramente il nucleo portante del racconto. Il film espande l’universo già noto e conosciuto: Hiccup ha sempre mostrato un talento per esplorare il mondo oltre i confini delle mappe di Berk e ora quella “qualità” può essere usata per salvare il suo clan dagli schemi violenti di Grimmel.
