Croce e Delizia è disponibile in DVD dall’11 luglio. Abbiamo visto e recensito il nuovo film di Simone Godano.

SCHEDA

  • Attori: Fabrizio Bentivoglio, Alessandro Gassmann, Filippo Scicchitano, Jasmine Trinca, Lunetta Savino.
  • Formato: PAL, Schermo panoramico
  • Regione: Regione 2
  • Numero di dischi: 1
  • Studio: WARNER BROS
  • Data versione DVD: 11 luglio 2019
  • Durata: 100 minuti
Tu sarai sempre più croce“. Questo dice Jasmine Trinca a suo padre Fabrizio Bentivoglio in un scena di “Croce e Delizia“, film prodotto dal lungimirante Matteo Rovere che rafforza, delinea e cristallizza il rapporto fra Simone Godano e Giulia Steigerwalt, rispettivamente regista e sceneggiatrice del film dopo l’interessante “Moglie e Marito” del 2017.
Distribuito da Warner Bros., il film di Godano racconta la storia di due famiglie di estrazione sociale opposta: da un lato i Petagna di Alessandro Gassman, famiglia di pescatori e tifosi sfegatati della Lazio; dall’altra i Castelvecchio di Fabrizio Bentivoglio, borghesi radical chic, fumatori d’erba e anticonformisti (chi più ne ha, più ne metta).
I Petagna prendono in affitto per una vacanza la dépendance dei Castelvecchio ed ecco che l’intreccio è fatto, come nelle più classiche commedie vanziniane.
E invece no“, direbbe Carlo Lucarelli. Se nei primi minuti sembra di essere di fronte alla classica commedia all’italiana, improvvisamente viene tutto svelato. In realtà Alessandro Gassman, rimasto vedovo da qualche anno, e Fabrizio Bentivoglio, mai sposato nonostante due figlie (avuta da due madri diversi di cui una è una cinica Anna Galiena), hanno combinato questa vacanza per annunciare alle rispettive famiglie il loro matrimonio. Eppure il prologo qualche indizio lo forniva, a partire dalla canzone “E Raffaella è Mia” di Tiziano Ferro, perfettamente ironica per introdurre lo spettatore nella storia.
Sulle orme di Serrault ne “Il Vizietto” e di Manfredi e Giannini in “Testa o Croce” e “Sessomatto” (Bentivoglio così composto ed elegante e Gassman con i capelli spettinati), questa commedia melodrammatica affonda le radici nella Comédie-Française.

Croce e Delizia

La sceneggiatura di Giulia Steigerwalt è raffinata e mai banale, una tela dipinta con la maestria di una giovane ragazza che ha fatto tesoro delle sue esperienze sul set in “Come Te Nessuno Mai” e “L’Ultimo Bacio” di Gabriele Muccino o nel film di Wolfango De BiasiCome Tu Mi Vuoi“.
Ma “Croce e Delizia” non è un film “sociale”, non ha bisogno di cavalcare la delicata situazione attuale per empatizzare col pubblico. L’amore fra due uomini è la punta di un iceberg, sotto troviamo il vero fondamento che è quello della FAMIGLIA. Anzi, delle famiglie.
Croce e delizia è accettare sia la gioia che il dolore per amore. È questo il motivo per cui Jasmine Trinca pronuncia quella frase sopracitata. Nel film l’attrice interpreta Penelope, un’infelice e ansiosa direttrice d’asilo cresciuta con carenze affettive da parte di un padre poco incline alle regole (Bentivoglio), e l’unica della famiglia Castelvecchio a non accettare il matrimonio con Gassman. Assieme al figlio maggiore di quest’ultimo, interpretato da un bravissimo Filippo Scicchitano, cerca di sabotare il loro idillio. Ma loro sono già la vecchia generazione, quella che è aperta a ogni cambiamento a meno che non li tocchi nel privato. Per loro l’accettazione è una prova a ostacoli fra i dogmi sociali, mentre i bambini sono quelli più puri e non hanno bisogno di spiegazioni.
Simone Godano è abilissimo a utilizzare la macchina da presa per farci cogliere questo concetto, specialmente in una scena (e qui ci fermiamo per non entrare in territorio “spoiler”).
Croce e Delizia” è un film che parla di amore e famiglia senza nessuna catalogazione con un cast alquanto ispirato e una sceneggiatura leggera e riuscita.