Close, la seconda opera di Lukas Dhont, è un imperdibile racconto sull’amicizia e la perdita dell’innocenza

Di cosa parla Close?

Lèo (Eden Dambrine) e Rèmi (Gustave De Waele) hanno dodici anni e sono amici per la pelle. Corrono nei campi, giocano insieme e vivono in simbiosi. Il loro rapporto strettissimo, quasi fraterno, li rende innocenti, felici e spensierati insieme. Purtroppo, con l’inizio delle scuole superiori, i due protagonisti dovranno fare i conti con la nuova scuola e i loro coetanei che li spingeranno ad allontanarsi dando il via a una inesorabile catena di eventi che porterà ad un dramma inaspettato.

Perché vedere Close?

Perché è un drammatico racconto immersivo nella purezza della gioventù che si scontra, improvvisamente, con la realtà. Lukas Dhont mette in scena un film in cui i protagonisti sono costretti a fronteggiare la fase di crescita in maniera schietta e brutale abbandonando il desiderio di sognare e di evasione. La realtà entra prorompente nella vita di Lèo e Rèmi e distrugge la dolcezza delle loro vite. Vedere questo film ci ricorda che, in ognuno di noi, la scintilla dell’innocenza non si è mai spenta.

close trailer
A chi è consigliato?

A chi è sempre sé stesso, nonostante tutto. In Close c’è la narrazione della leggerezza di un’età che vuole ignorare l’orizzonte minaccioso della crescita e delle spigolature sociali. È un film coraggioso, costruito sull’illusione di poter vivere rimanendo ancorati alla purezza dell’essere bambini e al privilegio di non dover cambiare sé stessi per compiacere gli altri. Il disintegrarsi di questa possibilità è il passaggio che, più di tutti, spezzerà i cuori di chi guarda.

Il momento più commovente di Close

Il film è un fiume in piena di emozioni totalizzanti che investono lo spettatore. Nel film il regista belga realizza una vera e propria coreografia dei sentimenti; tutte le scene sono così intense da risultare dolorose. Sarebbe riduttivo scegliere un’unica scena, ma sicuramente il finale è, il cosiddetto, colpo di grazia: l’estasi drammatica di un viaggio che ha seminato negli occhi, e nei cuori, dello spettatore la fragilità di un doloroso passaggio dall’età infantile a quella adulta. Il finale è l’apoteosi drammatica rinchiusa nella forza di un solo sguardo, quello del protagonista, che si volta indietro, disorientato.

Il film in pochi aggettivi

Close è un’opera imperdibile sull’amicizia e la perdita dell’innocenza. Un film che rivela le paure dei due personaggi principali: quella di non essere accettati e la solitudine. È empatico, commovente ed emotivamente distruttivo nella sua parabola narrativa così asciutta e chiara da risultare più potente di qualsiasi altra forma di messa in scena. Less is more, come si dice, e qui, il tono lieve e il passo misurato dell’incedere della trama sono il tratto che restituisce al film un inestimabile valore. Quello emotivo.

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