Il “West Side Story” di Steven Spielberg è stato accolto con ovazione da critica e pubblico che lo hanno visto in anteprima

L’adattamento di West Side Story di Steven Spielberg era una grande incognita che è stata dissolta con la proiezione all’El Capitan Theater di Los Angeles, sede storica della proiezioni in anteprima della Walt Disney. La nuova versione del capolavoro di Arthur Laurents con le musiche di Leonard Bernstein e testi del compianto Stephen Sondheim è stato accolto dai presenti alla visione, stampa e volti social, con un grande fervore.

Il destino ha voluto che West Side Story abbia debuttato pochi giorni dopo la morte di Stephen Sondheim (che ha scritto i testi della produzione originale, con un libro di Arthur Laurents e una partitura di Leonard Bernstein) all’età di 91 anni. Era stato il leggendario drammaturgo e paroliere a tesserne le lodi lo scorso settembre, ospite del “The Late Show with Stephen Colbert” dove aveva parlato anche della più recente produzione teatrale di “Company“.

È davvero fantastico“, aveva detto Sondheim del film. “Andateci tutti. Vi divertirete davvero. E per quelli di voi che conoscono lo spettacolo, ci saranno delle vere sorprese“.

West Side Story doveva uscire lo scorso anno ma, come è successo per decine di film, è stato rimandato per la pandemia. Negli Stati Uniti uscirà il 10 dicembre mentre nel nostro Paese arriverà il 23 dicembre.

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Il West Side Story di Spielberg e Kushner è potente, guidato dalla musica sublime di Bernstein e Sondheim e da un cast con grandi doti. Con tutte le vigoreso coreografie del film, spiccano Ariana DeBose di Broadway nel ruolo di Anita e del premio Oscar originale Rita Moreno, e la nuova arrivata Rachel Zegler.

WEST SIDE STORY è *fenomenale.* Steven Spielberg ha parlato di fare un musical per quasi tutta la sua carriera, e questo è valso l’attesa. Questo è uno Spielberg di alto livello.

West Side Story 2.0 di Steven Spielberg è un atto estatico di adorazione del capostipite: un revival vividamente sognato, astutamente modificato, visivamente sbalorditivo, appassionatamente conservatore ma brillante. Nessuno tranne Spielberg avrebbe potuto realizzarlo.

WEST SIDE STORY ha sconvolto il mio mondo.

Sono tutti al massimo della forma. Spielberg è un maestro. Sotto la sua direzione, Kamiński è un mago della cinepresa, che punta una luce da spettacolo sulla stella splendente che è Rachel Zegler.

Più su WEST SIDE STORY nel complesso tra un po’, ma prima… HOLY MOLY, Mike Faist come Riff. Una di quelle performance che ti prende per il colletto, ti ferma il polso e richiede attenzione. Quel piacere estremamente raro di sentire che una stella si sta formando davanti ai tuoi occhi. Un brivido.

WEST SIDE STORY: se non è proprio essenziale, è comunque tremendamente divertente. Un’opera viva e sublime del nostro più grande regista americano vivente. Invigorante la scelta di avere lo spagnolo senza sottotitoli che comprende ~40% del dialogo. David Alvarez è la rivelazione, ma tutti sono assi.

Nel cast, oltre a Ansel Elgort, troviamo anche Ezra Menas, Ben Cook, Sean Harrison Jones, Mike Faist, Patrick Higgins, Rachel Zegler, David Alvarez, Julius Anthony Rubio, Ricardo Zayas, Josh Andrés Rivera, Braulio, Sebastian Serra, Carlos Sánchez Falú, Ariana DeBose Ana Isabelle, Corey Stoll, Brian d’Arcy James, Curtiss Cook e Rita Moreno.

Il sogno di Spielberg di dirigere questo musical viene da lontano, quando da bambino a Phoenix, alla fine degli anni 50, ascoltava la colonna sonora del musical, immaginando nella sua piccola mente la coreografia di ogni personaggio.

Per le sequenze di danza, il regista di Cincinnati si è affidato a Justin Peck, coreografo per il New York City Ballet. Per la nuova sceneggiatura, Spielberg si è rivolto al drammaturgo di Angels in America Tony Kushner, che in precedenza aveva lavorato con lui in Munich e Lincoln, per creare una storia più aggiornata, che mantenga la familiarità delle celebri canzoni ma le inserisca in un paesaggio urbano più realistico. Questo realismo lo ha applicato anche al casting.

 

Fonte: Indiewire