The Irishman: Terry Gilliam ha apprezzato il film ma non l’ultima mezz’ora

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Mandatory Credit: Photo by Vianney Le Caer/Invision/AP/Shutterstock (10443573ai) Terry Gilliam poses for photographers upon arrival at the premiere of the film 'The Irishman' as part of the London Film Festival, in central London LFF The Irishman, London, United Kingdom - 11 Oct 2019
The Irishman
The Irishman: Terry Gilliam ha apprezzato il film ma non l’ultima mezz’ora
Che sia piaciuto o meno, The Irishman tuttora rimane uno dei film più discussi dalla comunità cinefila, specialmente in vista delle nomination agli Oscar che verranno annunciate il 13 gennaio. Tra le tante voci, si è espressa anche quella di Terry Gilliam.
In una recente intervista rilasciata a Indiewire, l’ex Monty Python ha infatti espresso il suo parere riguardo la pellicola di Scorsese.
“Ho visto The Irishman durante il London Film Festival all’Odeon Leicester Square che è stato appena restaurato. C’erano dei comodi posti a sedere che erano essenzialmente delle sedie a sdraio. Mia moglie si è addormentata.”
Gilliam ha ammesso di avere dei pareri contrastanti riguardo agli effetti speciali usati per ringiovanire i personaggi di Robert De Niro, Joe PesciAl Pacino nelle diverse fasi della loro vita.
Se da una parte il regista ha ammirato l’efficacia nel rappresentare i volti ringiovaniti, lo stesso non si può dire per le loro movenze.
“Capisco perché alla gente piacerà. Siamo tornati nel territorio di Martin. In quello che sa fare meglio. Il ringiovanimento funziona molto bene ma sarebbe stato meglio se un coreografo li avesse fatti camminare in modo da farli sembrare versioni più giovani di loro stessi. Se il viso è più giovane, le movenze continuano a essere quelle di un anziano. Dopo aver speso tanti soldi per questo, avrebbero dovuto renderli almeno un po’ più vivaci.”
Gilliam conclude esprimendo le proprie considerazioni sul finale, dove il Frank Sheeran di De Niro arriva all’epilogo della sua vita in una casa di riposo, abbandonato dai suoi cari.
Il regista sembra non aver apprezzato particolarmente la svolta religiosa del personaggio in cerca di redenzione, così come lo strano rapporto con la figlia (Anna Paquin) che si dimostra fin troppo consapevole dei suoi crimini.
“Mi è piaciuto tutto tranne gli ultimi 30 minuti, francamente. La parte con il prete e sua figlia? Ma fammi il piacere. Non abbiamo bisogno di questo. Dopo la morte di Hoffa, ho pensato ‘ok, abbiamo finito’… Il lato spirituale di Martin mi interessa meno del suo lato umano.”