Un documentario biografico sulla grande icona e artista Raffaella Carrà in arrivo grazie a Fremantle

La vita dell’indimenticabile regina della tv italiana e icona internazionale Raffaella Carrà, scomparsa lo scorso 5 luglio a 78 anni, sarà raccontata in un documentario prodotto da Fremantle.

Fremantle ha comprato i diritti esclusivi di opzione globale dal detentore ufficiale dei diritti per dare vita a un documentario che ripercorrerà minuziosamente di Raffaella. Alla guida del pregetto c’è il direttore operativo del Gruppo Andrea Scrosati, dal CEO Italia Gabriele Immirzi, dal CEO Spagna Nathalie Garcia, dal Global Head of Documentaries Mandy Chang e dall’Head of Documentaries italiano Alessandro De Rita. Il progetto sarà anche supportato in Spagna dal neo nominato consigliere delegato di Cero Coma Producciones Fernando Jerez.

La morte di Raffaella Carrà non ha scosso solo milioni di italiani ma tutto il mondo. Dalla Spagna, all’America Latina fino agli Stati Uniti – dove aveva lavorato con Frank Sinatra nel film Il Colonnello Von Ryan (Von Ryan’s Express) – sono milioni e milioni le persone che hanno testimoniato con le sue celebri canzoni ed energia vitale che la contraddistingueva, l’amore per una donna che calcato 60 anni di Storia di costume e cultura.

Nata nel 1943 a Bologna, Raffaella Carrà (alter ego artistico di Raffaella Maria Roberta Pelloni) fu la prima donna italiana a abbattere la cortina di costume con il suo ombelico in TV nel 1970. Il 13 novembre 1971 portò a Canzonissima il celebre Tuca Tuca, dove ballava sfiorando con le mani il partner, atto che portò al divieto da parte della RAI che lo riteneva poco consono per sabato sera. Ci volle Alberto Sordi per ripristinarlo, in quella famosa serata che è ricordata da giovani e meno giovani.

Donna di grande cuore, carattere ed empatia, divenne sostenitrice ed icona LGBTQ+ che la portò ad essere riconosciuta come madrina del World Pride di Madrid del 2017.

Fonte: Deadline