Milan Kundera, autore del capolavoro L’insostenibile leggerezza dell’essere, è scomparso all’età di 94 anni.

Uno dei più grandi poeti e drammaturghi del ‘900 ci ha lasciato. Silenziosamente, come ci aveva abituato negli ultimi tempi. È scomparso all’età di 94 anni Milan Kundera, dopo una lunga malattia nella propria abitazione a Parigi, città dove risiedeva dal 1975.

Lo scrittore di origine cecoslovacca lascia un grande vuoto.

Tante le opere che testimoniano il contributo del suo passaggio e che hanno cambiato il panorama della letteratura mondiale. Beffardo il destino che lo ha voluto più volte candidato al Premio Nobel per la letteratura, senza il coronamento della vittoria.

Suo il capolavoro L’insostenibile leggerezza dell’essere, pubblicato per la prima volta in Francia nel 1984, dalla casa editrice “Gallimard”, che da subito aveva creduto in lui. Dal romanzo è stato liberamente tratto il film omonimo del 1988 di Philip Kaufman.

La vita privata e l’insostenibile rapporto con la vita pubblica.

Complesso fu il rapporto tra lo scrittore e il partito comunista cecoslovacco al quale si iscrisse nel 1948.

Tra espulsioni e riammissioni la rottura definitiva avvenne nel 1970.
Nel 1968, infatti, si schierò apertamente a favore della cosiddetta “Primavera di Praga”. Questo gli costò la fuga in Francia con la moglie Vera Hrabanková e il divieto di pubblicazione delle sue opere in Cecoslovacchia.

Kundera era una persona che teneva molto alla sua vita privata e alla sua riservatezza.

Lontano dai riflettori da oltre quarant’anni, la sua ultima apparizione pubblica risale al 27 gennaio 1984, quando fu ospite di Bernard Pivot in “Apostrophes”, programma culturale della televisione francese.

Di Kundera resterà l’immenso patrimonio letterario: un testamento profondità, bellezza e umanità.

Non a caso l’importanza dell’essere è ciò che contava di più per l’autore:

“Vivere: nel vivere non c’è alcuna felicità. Vivere: portare il proprio io dolente per il mondo. Ma essere, essere è felicità”.
(Milan Kundera, L’immortalità. 1988).