Il biopic su Elon Musk è il nuovo progetto di A24 

A24 è pronta a realizzare il biopic sull’uomo più ricco al mondo Elon Musk, fondatore di PayPal, SpaceX e amministratore delegato di Tesla, per la regia di nientepopodimeno che Darren Aronofsky, alla seconda collaborazione con la casa di produzione dopo il fortunato “The Whale“.

Il film sarà adattato sulla recente biografia di Musk scritta dall’ex AD di CNN ed ex caporedattore del Time Walter Isaacson – autore della biografia del 2011 su Steve Jobs – mentre Aronofsky oltre alla regia lo produrrà con la sua casa di produzione Protozoa Pictures.

Pubblicato da Simon & Schuster e in Italia da Mondadori, il libro di Issacson esplora l’educazione del 52enne in Sudafrica da parte di un padre ingegnere “carismatico e fantasista”, Errol Musk, e di una madre dietologa, Maye Musk, che ora lavora come modella.

Vi terremo aggiornati.

LA SINOSSI DELLA BIOGRAFIA VIA MONDADORI

Da ragazzino, in Sudafrica, Elon Musk era spesso tormentato dai bulli. Un giorno un gruppo lo spinse giù da una scalinata di cemento. Lo prese a calci fino a ridurgli la faccia a pezzi, costringendolo in ospedale per una settimana. Le ferite fisiche, però, non furono niente in confronto a quelle psicologiche infertegli dal padre, un ingegnere dalla forte personalità e dai comportamenti discutibili. Quando Elon tornò a casa dall’ospedale, suo padre lo rimproverò duramente. «Per un’ora mi toccò sopportare che mi urlasse addosso che ero un idiota e non valevo niente.» Il rapporto col padre lo ha segnato a fondo. Musk è diventato un uomo-bambino, duro ma vulnerabile, dotato di un’eccessiva propensione al rischio, un gusto spiccato per il dramma e una spinta epica per le imprese, a cui si dedica con un’intensità maniacale e talvolta distruttiva.

Darren Aronofsky

All’inizio del 2022, quando SpaceX aveva effettuato trentuno lanci di razzi in un anno, la Tesla aveva venduto quasi un milione di macchine e lui stava diventando l’uomo più ricco del mondo, Musk confessò con tristezza la sua tendenza compulsiva a cercare emozioni forti: «Devo dismettere l’abito mentale della crisi, che ho ormai da quattordici anni o forse da tutta la vita». Suonava come una constatazione malinconica, non come un buon proposito per l’anno nuovo: mentre parlava, stava già acquistando in segreto quote di Twitter. Nel corso degli anni, durante i momenti più bui, ha spesso ripensato al parco giochi in cui i bulli lo perseguitavano. Ora gli è stata data l’opportunità di possedere il più grande parco giochi al mondo.

Per due anni, Isaacson ha seguito Musk ovunque, ha partecipato alle sue riunioni, l’ha accompagnato nelle sue aziende, ha passato ore a intervistare lui, la sua famiglia e gli amici, i colleghi e gli avversari. Il risultato è una storia intima e ricca di retroscena, un racconto straordinario di trionfi e turbolenze. Con al centro una domanda: i demoni che spingono Musk sono ciò che serve per guidare l’innovazione e il progresso?

Fonte: The Hollywood Reporter