Anche gli attori di Hollywood aderiscono allo sciopero indetto dal sindacato SAG-AFTRA dopo il fallimento delle trattative con la potente AMPTP

Da mercoledì Hollywood ha abbassato le saracinesche a sostegno degli sceneggiatori di Cinema e Televisione del sindacato della Writers Guild of America (WGA), che dal 1° maggio chiedono a gran voce delle certezze: un rinnovo contrattuale di categoria con un adeguamento salariale, ulteriori garanzie sul lavoro e un dialogo con le case di produzione sull’uso e abuso dell’intelligenza artificiale che mette a rischio migliaia di posti di lavoro.

Nei negoziati concitati fra sindacati e la Alliance of Motion Picture and Television Producers (AMPTP), la potente confederazione di 350 case di produzione che annovera Warner Bros., Paramount Pictures, Sony Pictures, Walt Disney, Universal Pictures e i colossi streaming Netflix, Amazon e AppleTV+, è intervenuto un mediatore fiscale per impedire in extremis il blocco totale. Purtroppo non si è trovato il giusto accordo fra le parti e allo scadere della mezzanotte è arrivata l’inevitabile conferma. Ad annunciarlo in una conferenza stampa che è già Storia del Cinema è stata la presidente della Screen Actors Guild – American Federation of Television and Radio Artists (SAG-AFTRA), il sindacato con oltre 160 mila membri fra attori, cantanti e doppiatori, Fran Drescher, celebre in Italia per il ruolo di Francesca Cacace nella sitcom “La Tata“.

sciopero attori SAG-AFTRA
La presidente del sindacato SAG-AFTRA Fran Drescher

Noi siamo le vittime”, ha dichiarato la Drescher. “Siamo le vittime di un’entità avida; sono scioccata dal modo in cui le persone con cui abbiamo avuto modo a che fare ci stanno trattando. Non riesco a crederci, francamente, su quanto siamo distanti in così tante cose. Su come invocano alla povertà parlando di perdite finanziare a destra e a sinistra, quando pagano centinaia di milioni di dollari i loro amministratori delegati. È disgustoso. Vergogna, vergogna a tutti loro!” “Si trovano dalla parte sbagliata della Storia in questo momento!

le risposte dell’AMTPT alle nostre richieste sono state umilianti, dopo tutto il contributo che abbiamo dato all’industria. Le società di produzione hanno rifiutato di impegnarsi in modo significativo su alcuni temi e su altri ci hanno completamente boicottato. Finché non saranno disposti a negoziare seriamente, non possiamo neppure iniziare ad accordarci

Questo è un momento della Storia, un momento di verità: se non teniamo duro ora, saremo tutti nei guai. Stiamo tutti rischiando di essere sostituiti dalle macchine [l’intelligenza artificiale] e grandi imprese

Nel passato recente ci sono stati altri scioperi, ma è dal 1960 che non coinvolgeva in contemporanea sceneggiatori e attori. Proprio grazie a quello sciopero, capitanato all’epoca dal presidente della Screen Actors Guild e futuro presidente degli Stati Uniti Ronald Reagan, che gli attori riuscirono ad ottenere la pensione e l’assicurazione sanitaria.

E ADESSO CHE SUCCEDE?

Ad effetto immediato sono cessate tutte le attività: a Londra la premiere mondiale di “Oppenheimer” di Christopher Nolan è stata disertata dall’intero cast in ottemperanza alle richieste sindacali. Non saranno presenti nemmeno a quella americana fissata a New York per il 17 luglio. La prima londinese del film di Greta GerwigBarbie è stata anticipata il 13 luglio di un paio d’ore, per evitare che Margot Robbie e Ryan Gosling non potessero partecipare. Meryl Streep e altri grandi nomi del Cinema hanno manifestato piena solidarietà alle loro colleghe e colleghi firmando una lettera destinata alle grandi case di produzione. Nel day one dello sciopero l’attrice Susan Sarandon ha manifestato per le strade di New York; la star di “Ted LassoJason Sudeikis ha presidiato fuori dagli studi della NBC al Rockfeller Center, mentre Sean Astin quelli di Paramount a Los Angeles.

L’attrice premio Oscar Susan Sarandon

È notizia di queste ore che la prima grande produzione cinematografica colpita dallo sciopero è “Deadpool 3“, con il blocco a tempo indeterminato delle riprese; mentre per ora sembra che le serie HBOHouse of the dragons” e “Dune: The Sisterhood“, prequel di “Dune“, non hanno subito nessun fermo.

Un altro grande problema sono gli eventi internazionali: lo sciopero può mettere a rischio i grandi festival internazionali che si terranno a fine agosto, primo fra tutto la Mostra del Cinema di Venezia che potrebbe vedere la mancanza di attori come accadde 3 anni fa in piena pandemia; stessa cosa per il TIFF di Toronto che si tiene lo stesso periodo e il Festival di New York a fine settembre.

UPDATE: Il Comic-con di San Diego che si terrà dal 20 al 23 luglio torna a tremare dopo il già annunciato forfait di Marvel Studios alla convention. Legendary ha appena annullato i panel di “Dune: Parte Due” e di un film del Monsterverse che si sarebbero tenuti sempre nella Sala H del San Diego Convention Center.

Fonte: Deadline