71 anni dopo un giudice federale mette fine al decreto che non permetteva agli Studios di possedere sale cinematografiche

I decreti sono stati il risultato finale di oltre un decennio di controversie dopo che il Dipartimento di Giustizia, nel 1938, ha intentato per la prima volta una causa per contestare il monopolio degli studi cinematografici sulla distribuzione e l’esibizione.

Una decisione della Corte Suprema a favore del governo nel 1948 portò alla serie di decreti di consenso, a partire dalla Paramount nel 1949. Oltre a costringere gli studi a cedere le loro catene teatrali, i decreti limitarono una serie di pratiche commerciali.

Essi comprendevano non solo il blocco delle prenotazioni e la contrattazione dei circuiti, ma anche la fissazione di prezzi minimi sui biglietti teatrali e la concessione di licenze cinematografiche esclusive su specifiche aree geografiche.

Poiché i cambiamenti nella legge antitrust e nell’amministrazione hanno diminuito l’importanza delle restrizioni dei decreti, pur continuando a fornire protezioni che manterranno bassa la probabilità di future violazioni, la Corte ritiene che l’abrogazione dei decreti sia nell’interesse pubblico

Nessuna delle società di streaming su Internet – Netflix, Amazon, Apple e altre – che producono e distribuiscono film è soggetta ai decreti […] Pertanto, gli altri imputati sono soggetti a vincoli legali che non si applicano ai loro concorrenti”. 

Potete leggere qui il decreto integrale.
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