Anatomie d’une chute della cineasta francese Justine Triet è la Palma d’oro 2023, nessun premio per i film italiani 

Con la premiazione che ha conferito la Palma d’oro alla regista francese Justine Triet, terza donna ad aggiudicarsi il prestigioso riconoscimento dopo Jane Campion con “Lezioni di piano” nel 1994 e nel 2021 Julie Ducournau con il discusso “Titane” – con il thriller “Anatomie d’une chute”, si spengono i riflettori sulla 76. edizione del Festival di Cannes. Delusione per l’Italia di “Chimera” di Alice Rohrwacher e capitanata dal “Sol dell’avvenire” di Nanni Moretti e “Rapito” di Marco Bellocchio; nonostante le standing ovation e gli applausi interminabili la giuria presieduta da Ruben Östlund ha virato per altri lidi e storie.

Il Grand prix della giuria è andato a “Kuolleet Lehdet” (“Fallen Leaves”), ultima opera del leggendario regista finlandese Aki Kaurismäki, mentre il Gran Prix Speciale è stato assegnato a “The Zone of Interest” di Jonathan Glazer, liberamente tratto dal romanzo omonimo del 2014 di Martin Amis, deceduto il 19 maggio. La sceneggiatura premiata è quella del film nipponico “Monster” diretto da Hirokazu Kore-Eda. Restando nel gran paese del Sol Levante a Koji Yakusho è andato il premio per la Miglior interpretazione maschile grazie alle sua performance in “Perfect Days”, mentre la Miglior interpretazione femminile è invece andata all’attrice turca Merve Dizdar per il suo ruolo in “Kuru Otlar Ustune” (“About Dry Grasses”).

LA SINOSSI DI ANATOMIE D’UN CHUTE VIA TEODORA FILM

Sandra, una scrittrice tedesca, vive con il marito Samuel e il figlio non vedente Daniel in un remoto chalet di montagna sulle Alpi francesi. Quando Samuel muore in circostanze misteriose, le indagini non possono determinare se si tratti di un suicidio o meno. Alla fine Sandra viene arrestata per omicidio e il processo mette a nudo la relazione tumultuosa che aveva con il marito, nonché la sua personalità ambigua. Le cose si complicano quando anche il giovane figlio arriva al banco dei testimoni…

I VINCITORI DI CANNES 2023

PALMA D’ORO

  • Anatomie d’une chute (Anatomy of a Fall), di Justine Triet

GRAND PRIX

  • The Zone of Interest, di Jonathan Glazer

MIGLIOR REGISTA

  • Tranh Anh Hung, The Pot-au-Feu

PREMIO DELLA GIURIA

  • Fallen Leaves, dir: Aki Kaurismaki

MIGLIOR ATTORE

  • Koji Yakusho, Perfect Days

MIGLIOR SCENEGGIATURA

  • Yuji Sakamato, Monster

MIGLIORE ATTRICE

  • Merve Dizdar, About Dry Grasses

PALMA D’ORO AL MIGLIOR CORTOMETRAGGIO

  • 27, dir: Flóra Anna Buda

CAMERA D’OR

  • Inside the Yellow Cocoon Shell, dir: Thien An Pham

CAMERA D’OR – MENZIONE SPECIALE

  • Far, dir: Gunnur Martinsdottir Schluter

Un Certain Regard

  • Premio Un Certain Regard: How to Have Sex, regia di Molly Manning Walker
  • Premio della giuria: Les Meutes, regia di Kamal Lazraq
  • Miglior regia: Asmae El Moudir per Kadhib ʾabyaḍ
  • Miglior interpretazione: il cast di Crowrã
  • Premio della libertà d’espressione: Wadāʿan Jūlyā, regia di Mohamed Kordofani
  • Premio «Nuove voci»: Augure, regia di Baloji

Cinéfondation

  • Norwegian Offspring, regia di Marlene Emilie Lyngstad della Danske Filmskole
  • Hole, regia di Hwang Hyein della Korean Academy of Film Arts
  • Ayyur, regia di Zineb Wakrim dell’École supérieure des arts visuels de Marrakech

Quinzaine des Cinéastes

  • Premio Europa Cinema Label: Creatura, regia di Elena Martín Gimeno
  • Premio SACD: Un prince, regia di Pierre Creton
  • Carrosse d’or: Souleymane Cissé

Settimana internazionale della critica

  • Grand Prix della Settimana internazionale della critica: Tiger Stripes, regia di Amanda Nell Eu
  • Premio French Touch della giuria: Il pleut dans la maison, regia di Paloma Sermon Daï
  • Premio Louis Roederer Foundation per la miglior scoperta: Jovan Ginić per Lost Country
  • Premio SACD: Le Ravissement, regia di Iris Kaltenbäck
  • Aide Fondation Gan à la Diffusion: Inshallah Walad, regia di Amjad Al-Rasheed
  • Premio Leica Cine per la miglior scoperta (cortometraggio): Boléro, regia di Nans Laborde-Jourdàa
  • Premio Canal+ per il miglior cortometraggio: Boléro, regia di Nans Laborde-Jourdàa