Sotto il vestito niente

Titolo: Sotto il vestito niente

Autore: Claudio Bartolini

Editore: Gremese

Prefazione: Enrico Vanzina

Pagine: 143

Prezzo: 18 euro

Siamo abituati a confinare i fratelli Vanzina entro i limiti della commedia all’italiana nelle sue sfumature più goderecce e stralunate, fatta di battute e situazioni anacronistiche e reiterate. Eppure ci dimentichiamo come i Vanzina abbiano firmato nel corso di 40 anni ben 60 film per il grande schermo, rivestendo i ruoli di alfieri di quella particolare evoluzione della commedia all’italiana verso i territori più facilmente commerciali del giovanilismo e dell’umorismo di derivazione televisiva. È bene ricordare che negli anni Ottanta i figli di Steno hanno anche scritto (e Carlo girato) uno dei pochi film gialli prodotti in territorio italiano, e lo hanno fatto con la solita lente indagatrice che li ha portati a denunciare, sotto le mentite spoglie di risate e gag, vizi e virtù di un popolo sempre più caricaturale come quello italiano. Un film, Sotto il vestito niente, che diventa ora un libro di analisi critica cinematografica grazie a Claudio Bartolini (direttore di “INLAND – Quaderni di cinema” e co-direttore delle collane di saggi cinematografici Bietti Heretopia, nonché vice caporedattore della rivista “Nocturno”) e a Gremese Editore.
Un’analisi approfondita che va a scavare ogni aspetto del film, e rientra in un volume solo all’apparenza monotematico perché capace di spaziare tra i più diversi ambiti artistici. Come sottolinea lo stesso Bartolini, del prototesto di partenza (l’omonimo romanzo di Marco Parma, nom de plume di Paolo Pietroni) si ritrova all’interno del film poco o niente se non un gusto prettamente citazionistico che a sua volta i due fratelli recuperano ispirandosi a un cineasta che amano profondamente: Brian De Palma.

Proprio come ogni storia che si rispetti, anche questo testo gioca su una struttura tripartitica: si apre con un prologo che affronta la delicata situazione del genere thriller all’interno dei confini italiani, per poi proseguire con un lavoro meticoloso che disseziona ogni singola scena del film, e infine concludersi con un epilogo in cui non solo si analizza il lascito dell’opera dei Vanzina nell’universo cinematografico italiano ed estero, ma partendo dall’unicità di questa istantanea del suo tempo, Bartolini propone un’analisi comparativa con gli eventuali sequel e reboot dello stesso film, o dei suoi emulatori. Un viaggio alla scoperta della nascita, crescita, sviluppo e realizzazione di questa pellicola compiuta con estremo riguardo, in cui nulla viene tralasciato – interessante la comparazione tra la sceneggiatura e la sua traduzione in immagini – ma tutto viene spiegato con semplicità raccogliendo così il più ampio pubblico possibile, da quello cinefilo, fino a quello più occasionale. Con occhio attento e critico, Bartolini si addentra nel cuore della sua indagine cercando di svelare ogni più piccola spiegazione nascosta dietro ogni singola scelta registica, intessendo una rete di citazioni e collegamenti ipertestuali tra l’opera dei Vanzina e quel mondo a cui loro stessi intendevano rifarsi.

Ogni pagina è accompagnata da un corollario fotografico inedito che va ad arricchire uno studio altrettanto unico, soprattutto agli occhi di chi, poco esperto della produzione cinematografica dei Vanzina, non era pienamente a conoscenza di questo capitolo così “inusuale” e lontano dall’immagine che si è venuta a creare dei due fratelli sul grande schermo. Ma cosa rende davvero uniche queste pagine è la scrittura di Bartolini, il quale non solo si dimostra competente e ben informato circa l’argomento trattato, ma maneggia ogni singolo comparto da analizzare con cura e sincera passione.Sotto il vestito niente” è un progetto in cui l’autore ha creduto e che ha inseguito, corteggiato e conquistato con dedizione e professionalità; una danza compiuta tra filmato, testimonianze dirette (da Renée Simonsen, allo sceneggiatore Franco Ferrini, fino a Enrico Vanzina, autore della prefazione al libro) e continue ricerche.
“Sotto il vestito niente” di Claudio Bartolini si rivela dunque un volume da non perdere, sia per gli appassionati del genere e dell’attività dei due fratelli registi, sia per chi intenda approfondire un film cult tutto da (ri)scoprire.