La domenica londinese è stata all’insegna del bel tempo, degli incontri importanti e del red carpet di Black Mass (quila recensione). Dopo il debutto in Laguna è stata la volta del Regno Unito e Johnny Depp, in prima battuta dato per assente, ha raggiunto il compagno di set Benedict Cumberbatch e si è concesso ai fan che non attendevano altro che farsi un selfie con il loro beniamino.
La storia del gangster più ricercato d’America, James ‘Whitey’ Bulger, impersonato da un Depp trasformato e parzialmente trasfigurato, che ha diviso la critica e il pubblico di casa nostra (anche se ultimamente le promozioni stanno scalzando le bocciature), ha catalizzato l’attenzione degli amanti del cinema e del gossip. Al fianco del divo americano, la ventinovenne Amber Heard, con abito elegante, sobrio e coordinato a quello del compagno, cosa che menzioniamo perché ha attirato l’attenzione della stampa più del film. Una mossa che ha fatto drizzare tutte le penne: la bellezza di lei ha venduto più di una critica all’interpretazione di lui e, soprattutto, ci ha fatto notare solo in seconda battuta il gossip che va per la maggiore. L’accento di Boston di Cumberbatch non ha convinto nessun madrelingua, neppure chi, rapito dalla storia, ha apprezzato la pellicola di Scott Cooper.
Prima di indossare l’abito lungo e sfidare il crollo delle temperature, la giornata è stata accesa dall’incontro con il pubblico dell’attrice irlandese SaoirseRonan che, a soli vent’anni, ha all’attivo un numero considerevole d’interpretazioni memorabili. Una giovanissima trasformista, con una candidatura all’Oscar® alle spalle e un curriculum ricco che spazia da opere del calibro di Grand Budapest Hotel ad altre più di nicchia, come Byzantium (da vedere). La ragazza ci ha raccontato come tutto sia nato per caso, da bambina; come si sia sentita da subito a suo agio davanti alla macchina da presa; come sia stata fortunata ad avere una famiglia sempre al suo fianco e registi che le abbiano insegnato tanto. Ha accennato al suo ultimo lavoro, il film Brooklyn del regista irlandese John Crawley che debutterà proprio oggi, e ci ha lasciato col fiato sospeso sui programmi futuri. Le piace l’idea di dirigere, adorerebbe recitare in un musical, insomma, non si tira indietro di fronte alle sfide.
In attesa della mia personale sfida (la maratona completa di Arabian Nights del portoghese Miguel Gomes, qui divorabile in un sol boccone – e qualche crampo al polpaccio) la chicca della giornata è stata la proiezione in 3D di un’opera decisamente non nuova, divertentissima e attualissima: Kiss me Kate, musical del 1953 sulle note scritte da Cole Porter. Colori vividi, attori che ci fissano e bucano lo schermo e molte battute taglienti hanno reso il weekend semplicemente perfetto, suggellato da questo simpatico e divertente siparietto:
E ora una nuova settimana di buon cinema ci attende.