Sylvester Stallone compie 70 anni: una vita tra ring e cinema

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Sylvester Stallone
Oggi, 6 luglio 2016, Sylvester Stallone compie 70 anni!
Nato nel quartiere popolare di Hell’s Kitchen da padre italo-americano, originario di Gioia del Colle (Puglia) e di professione barbiere, Sly ha da sempre vissuto un’eterna lotta sul ring. Quella leggera imperfezione sul suo volto, causatagli dalle rescissione del nervo facciale durante il parto, diventerà il suo inconfondibile marchio di fabbrica, ma per lui i problemi inizio sin dai tempi dell’adolescenza fra le mura domestiche. Sua madre soffre di problemi d’alcolismo e per questo la famiglia Stallone si separa e, a 15 anni finisce a Filadelfia, città che diventerà l’emblema e e la casa del suo capolavoro artistico, Rocky Balboa.
Il pugile del sogno americano, un uomo dai pugni d’acciaio ma dal cuore semplice e umile, divenuto simbolo di quella forza interiore che anche nei momenti più duri della vita non ti fa mai andare al tappeto.
La sua prima apparizione cinematografica risale al 1970, nella pellicola softcore Italian Stallion – Porno Proibito ma il primo vero ruolo da protagonista arriva nello stesso anno con il drama movie Rebel – Fuga senza scampo in perfetta linea con il pensiero Hippie dell’epoca. Nel 1971 il regista Alan Pakula lo scrittura per il film Una squillo per l’ispettore Klute e l’anno successivo si presenta da Francis Ford Coppola per entrare nel cast Il Padrino ma il regista non lo scrittura. Con Woody Allen recita ne Il Dittatore dello Stato Libero di Bananas e viene nuovamente scartato da un altro grande talento di Hollywood, George Lucas, per interpretare Han Solo nella saga di Star Wars.
La vita di Sylvester Stallone è costellata di numerosi successi e altrettanti flop commerciali, di dolorosi lutti come la scomparsa prematura del figlio Sage e di incredibili gioie e, in questo percorso, il pubblico si è identificato, stabilendo una connessione empatica con Stallone ed i suoi personaggi.
Rocky al pari del reduce dal Vietnam John Rambo, sono due figure iconiche che non sono solo entrate nel vocabolario mondiale, ma rappresentano il mito per definizione dei personaggi che trascendono e nell’immaginario collettivo diventano leggendari (come ha simpaticamente trasposto Carlo Verdone con Oscar Pettinari di Troppo Forte).
Nonostante non abbia vinto in carriera il premio Oscar, Sly è stato ricoperto da un affetto sincero da milioni di fan e da intere generazioni di spettatori. E forse questo è il più grande dei riconoscimenti.
Tanti auguri “Tigre”!