La La Land Tarditi

Titolo: La La Land

Autori: Simone Tarditi

Casa editrice: Gremese Editore

Pagine: 144

Prezzo: 19 euro

Scorrendo le prime pagine del suo La La Land (monografia dedicata all’omonimo film di Damien Chazelle edito da Gremese Editore) Simone Tarditi afferma che molti alla visione di un film come quello uscito nelle sale italiane nel 2017 avrebbero potuto pensare “potevo farlo anche io”. Lo stesso si può dire di un’opera come questa di Tarditi: molti potevano farlo, ma pochi, anzi nessuno prima di questo giovane autore, ha avuto il coraggio di affrontare l’analisi di un film come quello di Chazelle, visto, amato (anche odiato da alcuni) e su cui tanto è stato scritto, ma nulla pubblicato, almeno fino ad ora.

La La Land - Photo: courtesy of La Biennale di Venezia musical
La La Land – Photo: courtesy of La Biennale di Venezia

Proprio per la sua portata mediatica e lo strascico di fama che si porta dietro, La La Land è a tutti gli effetti un cult, un’opera da guardare e riguardare con occhi sempre diversi, ma sempre attenti, alla scoperta di nuovi dettagli e rimandi meta-cinematografici prima solo sfuggiti. Con semplicità e senza ancorarsi ad altrimenti inutili e fuorvianti tecnicismi, Tarditi compie un viaggio all’interno dell’opera cinematografica con eleganza, partendo dai primi esordi di Chazelle, fino all’analisi dettagliata, sequenza per sequenza, del film che ha lanciato il giovane regista nel firmamento hollywoodiano. Semplicità, dunque: è questa la parola d’ordine che Tarditi elegge come fil-rouge redazionale della propria opera. Una scelta che piacerà ai lettori più cinefili, i quali ameranno confrontare le citazioni cinematografiche con cui Chazelle omaggia la Settima Arte e da loro scovate, con quelle riportate nero su bianco dal giovane autore torinese. Già, perché è proprio su questi continui giochi meta-cinematografici che Tarditi compie le sue analisi, sacrificando indagini più approfondite, volte a scoprire i segreti nascosti dietro ogni singolo movimento di macchina, o colore degli abiti, che magari avrebbero soddisfatto uno spettro più ristretto di lettori, maggiormente interessanti al campo più tecnico della critica. Tarditi punta invece a intavolare un dialogo diretto con quello stesso, ampio, pubblico che, grazie al passaparola, ha fatto di La La Land il successo commerciale che è tutt’oggi, e lo fa orientando il proprio spettro di indagine verso quei legami che collegano, come una ragnatela fatta di ombre in movimenti, il film di Chazelle alla storia del cinema.

Non c’è film riprodotto sotto forma di poster, o vagamente accennato attraverso un’inquadratura, o semplice battuta, che Tarditi non si esime dal cogliere, Ciò che ne consegue è un volume scritto con passione e attenzione, dove ogni pagina trasuda l’amore di questo autore nei confronti dell’oggetto indagato e di tutti quei suoi antenati in celluloide che lo hanno preceduto.

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La La Land è una storia d’amore che non accetta di finire, e così pare il lavoro di scrittura di questo giovane autore, incapace di porre la parola “fine” al proprio libro. Non bastava analizzare i primi due film che hanno portato alla nascita di La La Land (Guy and Madeline on a park bench, e Whiplash), e così Tarditi va oltre, verso le stelle e le luci di Parigi, volgendo il proprio sguardo indagatorio anche sull’ultimo film firmato da Chazelle (First Man) e gli episodi da lui diretti per la serie The Eddy (QUI la nostra recensione della serie di Netflix). A contornare un lavoro già sufficientemente completo e coinvolgente (impossibile non finirlo nell’arco di una giornata) sono una serie di estratti di recensioni del film analizzato e qualche intervista al suo creatore a cura di giornalisti da tutto il mondo.

Piccola, ma proprio piccolissima, nota stonata, l’aver forse individuato in maniera troppo euforica La La Land come l’apripista di una nuova ondata positiva da parte di pubblico e realizzatori nei confronti dei musical. Di film appartenenti a questo genere ne abbiamo avuti a bizzeffe negli ultimi anni, molti dei quali anche di successo (I Miserabili, Moulin Rouge!, Mamma Mia!, Sweeney Todd). Sarebbe, dunque, più interessante e originale chiedersi piuttosto quanto si possa considerare un film come La La Land semplicemente “musical”. Quello diretto da Chazelle è un film che sconfina i limiti del genere, è una fetta di vita a cui il regista e il compositore Justin Hurwitz hanno dato corpo e musica. Attendiamo pertanto che il giovane Tarditi possa accumulare materiale sufficiente per una nuova riedizione, così da sciogliere questi ultimi, preziosi, nodi, mentre fuori è un’altra giornata di sole nella città dei sogni, e altri segreti sono pronti a essere svelati.