Titolo: Beautiful freak. Le fiabe nere di Guillermo Del Toro
Autore: Emanuele Rauco
Casa editrice: Bakemono Lab
Pagine: 225
Prezzo: 12 euro
C’erano una volta I Fratelli Grimm, Lewis Carroll, Collodi, Andersen, e poi Mary Shelley e Lovecraft. Oggi, nell’era dell’audio-visivo e degli schermi sempre accesi c’è soprattutto Guillermo Del Toro. È in lui che si incarna la figura del narratore di fiabe 2.0; è lui il narratore che richiama a sé il sapore delle fiabe di una volta, perfette congiunzioni tra fantasia e orrore, storia e magia. Una visione sublime quella di Del Toro che commuove e spaventa; una casa fondata su timori ancestrali e passioni mai sopite, abitata da fantasmi, creature infernali e acquatiche. Quella del regista messicano è una carriera dominata da Beautiful Freak(s) che Emanuele Rauco recupera, analizza e racconta nel suo nuovo libro edito da Bakemono Lab per la collana di cinema Eiga.
È un narratore provetto Emanuele Rauco. Attento e preciso, l’autore calibra le giuste parole per ripotare alla mente tutta la bellezza visiva e il lirismo poetico di Guillermo Del Toro. Sin dalla citazione inaugurale di Umberto Eco, il critico immerge il lettore nel suo excursus dettagliato e ricco di aneddoti, interviste e riferimenti cinematografici con cui svelare chi veramente sia e come operi il regista di Guadalajara.
Quello proposto da Rauco è un viaggio alla (ri)scoperta di questo cineasta compiuto sostituendo al canonico ordine cronologico una più coinvolgente soluzione tematica. Una scelta, questa, dettata anche dall’evoluzione dello stile autoriale del regista stesso, capace di passare con agilità da ogni genere cinematografico senza perdere il suo estro unico e visionario. E così, iniziando dai film incasellabili nella macro-categoria dell’horror, si passa alla disamina della trilogia incompiuta della Storia (La spina del diavolo, Il labirinto del fauno) per poi arrivare alle trasposizioni dei fumetti (Hellboy e Blade II) e alle pellicole più hollywoodiane (Pacific Rim, Crimson Peak, La forma dell’acqua).
Nello sviluppo di “Beautiful Freak. Le fiabe nere di Guillermo Del Toro” Rauco non si esima dall’uso di tecnicismi e lemmi tipici del gergo cinematografico, ma l’abilità di questo autore è quella di saperli impiegare con cognizione di causa e, soprattutto, di spiegarli con semplicità e accuratezza. Rauco fa suo dunque il vero ruolo del critico cinematografico e dello studioso di cinema: arricchire il proprio lettore con nozioni nuove, spunti di riflessioni interessanti e collegamenti ipertestuali così da condividere con lui le proprie conoscenze senza elevarsi con fare supponente al ruolo di maestro e/o massimo esperto.
Con umiltà e piena conoscenza della materia trattata Emanuele Rauco si fa leggere con passione e profondo interesse. I continui rimandi cinematografici con cui l’autore arricchisce le proprie analisi sotto forma di termini di paragone e citazioni meta-cinematografiche non sono degli escamotage con cui avvalorare le proprie conoscenze cinematografiche, quanto degli input che permettono al lettore non solo di comprendere la grandezza del regista protagonista di “Beautiful Freak”, ma anche di recuperare titoli perduti e spesso di nicchia.
Se vi siete innamorati del film premio Oscar La forma dell’acqua non dovete pertanto perdervi “Beautiful Freak. Le fiabe nere di Guillermo Del Toro” di Emanuele Rauco. Una guida essenziale per viaggiare a ritroso e scoprire, pagina dopo pagina, il genio di Guillermo Del Toro.