Abbiamo intervistato la cantante e musicista Federica Sciamanna.
Ecco cosa ci ha raccontato!

Benvenuta Federica Sciamanna, per me è davvero un piacere poterti intervistare.

E per me è un piacere poterci fare questa chiacchierata virtuale. Grazie mille dell’invito.

Dopo la nostra breve chiacchierata sul set di “Dawn of Vincent”, mi ha molto incuriosito la tua professione di cantante e musicista e vorrei sapere, come anche i nostri lettori, qualcosa di più a riguardo. In quale momento della tua vita hai deciso che la musica sarebbe diventata la tua professione?

Intanto, comincio col dirti che la musica è qualcosa che mi ha sempre chiamata a sé. Da piccola suonavo il pianoforte, poi per un bel trauma, grazie ad una docente “rubasoldi”, ho interrotto per anni. A 13 anni ho ripreso in mano una chitarra antica che avevo in casa dei miei genitori ed ho cominciato a suonare e comporre canzoni. A 14 anni ho cominciato a conoscere coetanei che mi invitavano a suonare con loro e puntualmente mancava il cantante, così toccava sempre a me usare la voce. A 15 anni entrai nella prima vera band. Al Liceo già ero molto diversa da tutti gli altri: non rientravo in alcun canone, neanche quello “goth” faceva per me. Ho sempre e da sempre odiato gli stereotipi, cercando in tutto la libertà individuale. La gente era sempre un pó spiazzata: avevo la media del 10 ma vestivo come Brandon Boyd, facevo concerti metal il sabato sera e poi la mattina dopo giocavo a pallavolo nel campionato di serie D, uscivo con gruppi di amici molto variegati e da lì ho cominciato a capire che sottostare a sistemi preparati ad hoc per una società di massa non fa per me. Lo stesso sistema dell’Università ha cominciato a farmi schifo, per l’inutilità di una Laurea già a quei tempi.

Tra l’altro io già dai 18 anni lavoravo molto duramente per potermi permettere chitarre, impianti audio, lezioni di canto etc, e capitava sempre più spesso di realizzare dei tour all’estero, quindi perdere tempo e soldi proprio “no grazie”. Insomma, la musica era lì, ed io continuavo a cantare. A 21 anni cominciai ad insegnare, e dopo poco cominciarono a venir fuori ottimi risultati (alunni che effettivamente imparavano, si divertivano, e crescevano tecnicamente). Dopo un pó anche quello non mi bastava più, sentivo che avrei dovuto fare qualcosa di più grande, ed utile per tutti. E così, assieme al mio batterista e compagno di mille avventure Finch, tirammo su il progetto di Backstage Academy, che da 8 anni è un marchio internazionale di sale prova, didattica e circoli culturali e consente di lavorare – con la propria passione – a tantissimi giovani musicisti. Ti diró la verità, a me piacciono le nicchie. Non ho mai pensato di voler diventare “mainstream” con la mia musica, ma di avere la mia cerchia di “apprezzatori” si.

Ho sentito qualche tua canzone, che dire, hai una voce stupenda! Dove hai studiato per perfezionare le tue doti di cantante?

Ho studiato sempre privatamente, scegliendo i miei docenti. Per alcuni anni sono stata alunna di Francesco Mecorio, poi per molto tempo ho studiato con Nina Ricci (sperimentale, geniale). Al momento seguo Giovanna Gattuso (Venice Voice Academy, Los Angeles). Negli anni ho frequentato moltissime masterclass di tecnica vocale, teoria, armonia e composizione, marketing musicale, etc etc…Ma ovviamente non si smette mai di studiare. Riguardo il canto, posso solo dire che la tecnica deve sempre essere a supporto dell’interpretazione e che il cantante deve considerarsi come un atleta: allenamento tutti i giorni. Lasciami anche dire: salute vocale innanzi tutto.

Il testo e la musica sono opera tua o collabori anche con altre persone?

Ormai ho perso il conto di quanta roba ho fatto, tanto che mi trovo sempre in difficoltà quando mi chiedono: cosa canti? Di base, per la mia band The Shiver ho sempre scritto io testi e musiche (tutti gli strumenti) con il supporto ritmico di Finch alla batteria. Negli anni ho lavorato con tanti bravi produttori, e si impara più in un mese di rec studio che in un anno. Al momento invece stiamo scrivendo in modalità band… occhio al prossimo disco ehehe! Con The Shiver abbiamo fatto innumerevoli tour in tutta Europa, siamo stati opener per Papa Roach, The Ark, The Rasmus, Tarja, God is an Astronaut e molti altri, suonando nei club più grandi e belli che un tempo sognavo. 

Per il mio progetto solista, in cantiere da anni e realizzato ora (il disco esce a Novembre) grazie al supporto di Epictronic Records, ho scritto tutto io in una volata, piano e voce, e poi il producer Marco Chiereghin mi ha arrangiato i vari strumenti (synth e drum machine principalmente).

Inoltre, ho un progetto bellissimo – tutto basato sulla difesa dei diritti degli animali – di matrice Metal (The Way Of Purity), con cui abbiamo realizzato tantissimi tour a supporto di Negura Bunget, Gorgoroth, Belphegor, Ragnarok), posso citare anche l’Exit Festival in Serbia. Ho un progetto post metal con un bassista di Nottingham che secondo me è davvero geniale (LAVA). Canto con l’arpista Celtico Andrea Seki (con cui ho aperto il Montelago Cetic Fest nel 2014).

Poi abbiamo attualmente gli Heich con cui ho fatto concerti incredibili in ogni dove incluso il Bundan Celtic Fest e a giorni il Triskell Celtic Fest, nel frattempo abbiamo scritto un disco in uscita a breve.

Sono stata vocalist per il dj Giuseppe Ottaviani, con cui ho inciso alcuni singoli per Universal ed abbiamo suonato in robe enormi come il Nature One (50mila persone che cantavano la mia canzone); sono stata anche al caro vecchio Sanremo, ma solo per capire di che tipo di realtà si trattasse.

Per tutta questi progetti, e per molti altri, di base scrivo le melodie per le voci ed i testi.

Parlando della “Backstage Academy”, la scuola di musica dove lavori, di cosa si occupa in particolare e soprattutto te che ruolo ricopri all’interno?

Backstage Academy, di cui sono fondatrice, nasce come centro di sala prove a Viterbo, nel 2012. Da qui l’idea piace molto ed alcuni colleghi vogliono aprire una sede che abbia lo stesso “mood”. Ad oggi le sedi sono 7 tra Italia e Spagna e l’espansione continua, quindi al momento il mio compito è quello di ideare proposte e contenuti per le strutture, coordinare le varie attività, dare assistenza a chi decide di aprire un punto Backstage Academy, realizzare bandi e progetti. In generale, io e Francesco Finch Russo siamo intercambiabili e ci incastriamo molto bene, ma a breve ci saranno ancora novità a riguardo. Oltre questo, insegno online (da prima del Covid) e nella sede di Viterbo.

Da cinefilo sono sempre più convinto che l’immagine e il suono non possono vivere separati, senza l’uno l’altro perde di efficacia. Ricordo di aver visto film che non avevano una trama molto originale, ma venivano salvati da colonne sonore che spaccavano di brutto e riacquistavano così diversi punti. Credo che concordi con me che la musica sia fondamentale nel cinema. A quale genere cinematografico sei più affezionata e quale è il tuo film preferito? Ti sei mai occupata di colonne sonore nella tua carriera?

Secondo me la colonna sonora è importante in maniera totalizzante in ogni istante della vita. Io sono di quelli che se entrano in un bar e c’è su musica di cacca se ne vanno via. E si, nei film la colonna sonora è determinante. Mi ricordo tra i 16 ed i 18 anni grandissime abbuffate di horror, dai classici vintage a quelli dei nostri giorni. Da lì in poi non ho avuto particolari “fisse” e purtroppo negli ultimi anni ho ceduto anche io e dai cari vecchi film sono passata al binge watching di serie tv. Tra quelle che mi sono piaciute di più: Dark, Stranger Things, Peaky Blinders, Breaking Bad.

Film preferito? Only Lovers Left Alive. Per quanto riguarda le colonne sonore, é un lavoro che reputo complicatissimo e servirebbe un studio e dell’attrezzatura da mille milioni di euro, purtroppo sono una perfezionista e devo avere tutto al top (incluse le mie competenze su software vari e macchine) per svolgere un incarico. Ma negli anni alcune mie tracks sono state “featured” in alcuni film. Un brano con Giuseppe Ottaviani è stato la canzone principale per il film “Zweiohrkueken”, e poi, un brano scritto e cantato con la collega Rita Ippoliti è stato inserito come brano principale in “Absistite Luco” di Andrea Maccarri. Ecco, per esempio, so che la Ippoliti farà grandi cose nel settore delle colonne sonore, perchè ha già molta esperienza ed è davvero bravissima.

federica sciamanna

Ho visitato la tua pagina ufficiale su Facebook “Faith Federica Sciamanna”, complimenti è molto ben curata. Hai qualche progetto in cantiere che vedremo presto sulla tua pagina? Vuoi accennare qualche anteprima?

Il sito web ufficiale in arrivo (www.faithfedericasciamanna.com).
Durante questa strana estate qualcuno ha hackerato i miei profili FB e Instagram, distruggendo la mia vita online, da lì in avanti ho capito che un sito web ufficiale è necessario per rappresentare qualsiasi progetto serio nel mondo malato del web. Inoltre, vi segnalo che a fine Ottobre uscirà il mio secondo singolo solista, e che  a Novembre uscirà l’intero disco. Il tutto condito dai fotonici videoclip di Winterlight Studio (Riccardo Ceppari / Martina Pizzi), geniacci pazzi che che hanno curato tutta la mia immagine.

Ti ringrazio Federica per il tempo che mi hai dedicato e spero di sentire sempre di più parlare di te nel campo musicale, perché ritengo tu sia un grande talento!!!

Ti ringrazio tantissimo per queste belle parole! Una cosa posso garantirvela, la musica per me è vita ed è libertà, quindi qualsiasi cosa succeda (2020 docet) io continuerò a suonare, comporre e cantare.

Intervista a cura di Alessio Frosini