ABBIAMO INTERVISTATO LO SCRITTORE ROBERT S. KLEINSTON.
ECCO COSA CI HA RACCONTATO! 

Buongiorno Robert! Prima di parlare della tua attività artistica principale, quella dello scrittore, mi piacerebbe che ci parlassi di un’altra tua attività, quella di presentatore, nella quale hai ormai una solida esperienza.

Buongiorno a te e a tutti i tuoi lettori, e grazie per questa opportunità! Ebbene si, da molti anni mi occupo di convention, meeting aziendali ed eventi sportivi. Oltre a far parte dello staff che spesso li organizza, il mio ruolo principale è quello di presentare questi eventi ed essere a contatto con il pubblico, direttamente dal palco. È un lavoro che mi ha portato ad avere un enorme bagaglio di esperienza con le persone e mi ha permesso di girare il mondo e visitare luoghi incredibili. Figurati che, per farti un esempio, un paio di serate le ho presentate persino in Giappone! Ho lavorato per molte aziende, tra le più note Enel, Tim, Adidas, Coca Cola, Inter FC, ecc. L’hobby della lettura e della scrittura sono una cosa che ho sempre coltivato parallelamente nel mio tempo libero e, solo negli ultimi anni, la scrittura in particolare mi assorbe più tempo di quanto facesse in passato.

Nel campo della letteratura, so che i tuoi autori preferiti sono Stephen King e Isaac Asimov, due grandissimi maestri.

Ho cominciato a leggere da adolescente e per un ragazzo che vuole “sognare” King e Asimov sono gli autori per eccellenza, secondo il mio punto di vista. Di King adoro la descrizione dei personaggi, delle situazioni paradossali e del carattere che i protagonisti dei suoi libri mostrano nell’affrontarle. Asimov è pura fantascienza e per gli amanti del genere, non ha bisogno certo di presentazioni….

Tralasciando King e Asimov, ci sono altri scrittori che ti attraggono ed ispirano?

Beh, ho amato le opere fantasy di Licia Troisi, i classici di Dickens, DUNE di Herbert, La guida galattica per autostoppisti, il Signore degli Anelli, tutti gli Harry Potter…insomma la lista sarebbe troppo lunga, ma già da questi si capisce la mia vena fantastica, credo. Non ho per questo disdegnato i grandi classici della letteratura italiana e straniera. Ricordo che litigai con mia madre per aver passato un intero Natale nel letto a leggere Il Nome della Rosa. Dovevo finirlo!!

L’idea per il tuo primo libro, “Patrik Jones e il Codice dell’Universo”, nasce verso il 2012, in un modo un po’ particolare, ce ne puoi parlare?

Si, il primo capitolo del mio libro è ambientato sulle colline di Hofstetten, una piccola frazione del paese di Kleinwallstadt, in Germania. Io vivevo lì (c’ho vissuto per ben 5 anni!) e un giorno, passeggiando col mio cane, ho visto la valle che si apriva da quell’altura e l’idea di un’astronave aliena che squarciava il cielo e atterrava come niente fosse proprio li ha cominciato a farsi strada dentro al mio cervello. Tornato a casa ho cominciato a scrivere….e da li non mi sono più fermato. Il resto è storia.

“Patrik Jones e il Codice dell’Universo” ha avuto delle ottime vendite per essere un’opera prima, complimenti!

Devo dire che la cosa ha meravigliato anche me, per essere il mio primo libro la diffusione è stata discreta. Il fatto che così tante persone si siano appassionate alla storia di Patrik Jones mi rende molto orgoglioso. È una sensazione del tutto nuova per me e penso sia la ricompensa più bella, anche perché scrivere un romanzo è stato molto più faticoso di quanto avessi mai immaginato e ricevere messaggi e commenti di apprezzamento ti fa pensare “Beh, dai, ne è valsa la pena!!”.

Il secondo libro della saga di Patrik Jones, ovvero “Patrik Jones e gli ammutinati di Falaia”, è in qualche modo “collegato” all’affetto dimostrato da una tua giovanissima lettrice, o sbaglio?

No, non sbagli affatto. Nasce tutto dalla mia proverbiale pigrizia!! Me la stavo prendendo un po’ comoda per il secondo libro della saga e, mentre ero in vacanza a Capo Verde, un pomeriggio mi arrivano queste 4 lettere sulla pagina di Facebook! Potete immaginare la sorpresa quando capisco che questa giovane ragazza (il suo nome è Miranda) aveva letto il mio libro ben quattro volte ed era quanto mai impaziente di capire se la storia avesse un seguito. Mi faceva domande specifiche sulla trama, sui personaggi e mi esortava a scriverne il seguito perché era una cosa che desiderava tanto. Beh, lì ho capito!! Ho capito che quando crei qualcosa e spingi le persone ad appassionarsi a quel qualcosa, quello che hai creato non appartiene più solo a te, ma anche a loro. Patrik Jones doveva avere un seguito, lo dovevo a tutti coloro che avevano letto il romanzo. Mi sono detto: ”cretino, devi darti una mossa!”. Per ringraziare la giovane Miranda della scossa che mi ha dato, il secondo libro è dedicato proprio a lei.

Alla saga di Patrick Jones però manca ancora un grosso tassello, il terzo capitolo della trilogia.   Quando   uscirà   il   tuo   prossimo   libro?   Ci   puoi   già   anticipare   qualcosa   sulle vicissitudini del personaggio?

Il terzo e (credo) ultimo libro della saga è in stesura. L’uscita è prevista per la primavera del 2021. Non posso, per ovvi motivi, anticipare molto sulla trama, ma molte delle cose vissute dal protagonista e dai suoi compagni di viaggio assumeranno un significato del tutto inaspettato e si capirà il senso dell’organizzazione della vita nell’Universo così come l’ho pensata io.

Come nasce la strutturazione del personaggio di Patrik Jones? Si ispira ad altri personaggi noti della letteratura di fantascienza? C’è anche un po’ di te, del tuo carattere, dentro Patrik Jones?

Nella prima metà del 1800 la popolazione della Terra ha cominciato ad aumentare e da lì non si è più fermata. La trama nasce da questo fatto reale. Ho immaginato che, se è vero che l’Universo è un equilibrio, vuoldire che qualche altra popolazione sta diminuendo nel cosmo e a loro questo non sta bene! Patrik Jones è, suo malgrado, un prescelto. Lui e altri Guardiani devono riportare l’equilibrio, ma cosa significa questo? Condannare molta gente del suo pianeta a morire? Patrik è un ragazzo che si trova a dover capire passo dopo passo qual è la cosa giusta da fare, perché la differenza fra bene e male non è così delineata nel romanzo. L’interazione con gli alieni dei 21 pianeti che ospitano la vita nella Galassia non è così scontata come in un classico della fantascienza o in qualsiasi storia dove ci sono i buoni e i cattivi. Per il protagonista non mi sono ispirato ad altri personaggi della letteratura di fantascienza, ma caratterialmente Patrik mi fa pensare ad Alex Rogan, il protagonista di un film degli anni 80 che ho particolarmente amato. Nel film questo ragazzo fa il record ad un videogioco di navi stellari e poco dopo dallo spazio vengono a prenderlo per combattere una guerra che lui non si sogna proprio di combattere. The last starfighter! Se non lo avete visto, e amate il genere, vi consiglio di farlo.

Parliamo ora del cinema di fantascienza! Quali sono i tuoi film e registi preferiti?

Tu vuoi aprire il vaso di Pandora!! Li ho visti praticamente tutti, anche i più inguardabili. Sono cresciuto con Star Wars e Star Trek che ho visto e rivisto fino a consumare gli occhi. Di titoli e registi ne ho amati tanti e fare una lista sarebbe una cosa troppo lunga, ma spero che molto altro venga scritto o venga rappresentato sul grande schermo. Chi ama viaggiare con la fantasia non è mai sazio, tantomeno io!

In questo periodo va moltissimo la serie tv sci-fi, collegata all’universo di Star Wars, “The Mandalorian”. L’hai vista? Che ne pensi?

Sai, di solito sono molto scettico circa le varie ramificazioni che sono state fatte sulla trilogia originale di Star Wars degli anni 80. Li ho visti tutti, per carità non lo nego, e non tutto mi ha soddisfatto. Discussioni infinite sono tutt’ora aperte in ogni angolo del pianeta su questo argomento. The Mandalorian, almeno per me, fa eccezione. È una saga ben fatta e la storia è godibile. Ritengo sia stata una gran bella idea.

Parliamo ora di cinema horror, genere seguitissimo dai lettori di CineAvatar. Quali sono i tuoi cult horror?

Il cinema horror è un’altra mia grande passione. Ammetto di farmela sotto quando vedo un film fatto bene, ma nonostante ciò non posso fare a meno di vederlo. Il mio primo shock porta il nome dell’Esorcista (un capolavoro per me). Poi sono arrivati Poltergeist, IT, Nightmare, The Blair Witch Project, The Ring, The Orphanage…solo per nominarne alcuni. Sono sempre alla ricerca di qualche horror fatto “come si deve!”.

Nel campo della letteratura horror quali sono gli autori che ami e segui maggiormente, oltre al Re King?

Beh, chi non ha amato i racconti di Edgar Allan Poe, di Lovecraft o il Dracula di Bram Stoker?! Devo dire che non è facile, almeno per me, trovare un romanzo horror ben fatto. Ho letto ultimamente un romanzo di Joe Hill, “La scatola a forma di cuore”…mi è piaciuto. Forse ne leggerò altri di suoi.

Ritornando alla tua attività di scrittore, a parte il terzo capitolo della trilogia di Patrik Jones, sei al lavoro anche su altri progetti?

Ti comunico che il progetto per il mio prossimo libro riguarda Satana e il mondo dell’occulto…ma, anche per un fatto scaramantico, sarò lieto di parlarne con voi a cosa fatta! Spero che questo mi avvicinerà ancora di più ai tuoi lettori…

Hai voglia di salutare i tuoi fans e i lettori di CineAvatar?

Certo! Ma più che un saluto, spero sia un arrivederci. So che organizzate eventi in cui cultori del cinema horror e non solo si incontrano per passare delle giornate indimenticabili. Quando tutto questo star chiusi per causa di forza maggiore passerà, ho intenzione di partecipare anche io a qualcuno di questi eventi…c’è sempre qualcosa da imparare da chi condivide le tue stesse passioni!! Grazie a te e al tuo pubblico… e a presto!