Abbiamo intervistato il regista Mirko Virgili, autore di Ganja Fiction e di Fade Out. Ecco cosa ci ha raccontato!

Buongiorno Mirko! Come, quando e con quali film nasce la tua passione per il cinema?

Buongiorno Massimo. Da piccolo adoravo starmene per conto mio a guardare i film. Un lettore VHS era l’accesso per il magico mondo del cinema. Anche se non avrei mai immaginato che un giorno sarei diventato un regista.

Il tuo esordio come regista avviene, correggimi se sbaglio, nel 2003, con il corto “Il bluff, la sfortuna e il poker”…

Più che un esordio, direi un’improvvisazione. Acquistai una telecamera mini dv e decisi di girare un cortometraggio insieme agli amici. Fu un’esperienza davvero divertente. Ancora oggi lo inserisco nella mia filmografia perché fu proprio quel corto a darmi lo stimolo di proseguire.

L’anno successivo ancora un cortometraggio, “Matrioska”. Come andò in quell’occasione?

“Matrioska” è un cortometraggio horror prodotto nel 2004 da una scuola cinema e co-diretto con Samuel Masi. Recentemente ho riadattato la vecchia sceneggiatura in un racconto breve dal titolo “Incubus”.

Il 2005 invece è l’anno di “Il poker del Diavolo”, altro corto…

“Il poker del Diavolo” fu il secondo corto in co-regia con Samuel. Ho in mente un adattamento anche per questo. Adoro riciclare vecchie storie.

Nel 2006 giri “Spacciamorte”. Di cosa parla questo short?

“Spacciamorte” è una feroce critica allo spaccio e al consumo di eroina. Il titolo è un omaggio al gruppo musicale rap romano Truceklan.

Nel 2009 giri il tuo primo lungometraggio, “Ganja Fiction”, che diventa presto un cult, con ben 2 milioni e più di visualizzazioni su Youtube. E recentemente il film ha trovato pure una distribuzione ufficiale.

Meglio tardi che mai. “Ganja Fiction” è come il buon vino, migliora con l’età. La recente uscita su Prime Video pare abbia ridato nuova vita al film.

Giri anche un episodio di “House of Ravens – P.o.e. 3”, “Mai scommettere la testa col Diavolo”. Ce ne puoi parlare?

Domiziano Cristopharo mi diede la possibilità di firmare uno dei sei episodi presenti nel terzo capitolo di Poe. La scelta di riadattare il racconto “Mai scommettere la testa col diavolo” fu la mia. Tra gli attori Frank LaLoggia (regista del cult “Lady in White”) che ci regalò una prova recitativa strepitosa.

Il 2017 è l’anno dell’horror “Fade Out”, solo ora distribuito per la CG Entertainment…

L’idea di “Fade Out” nasce da un mio incubo. Non bisogna mai dare vita agli incubi, altrimenti si materializzano nella realtà. Scherzi a parte, spero che gli amanti del genere daranno una possibilità a questo mockumentary.

Ci puoi dire qualcosa sul tuo nuovo lungometraggio in lavorazione, “Good Vibes”?

“Good Vibes” sarà l’opera prima di Janet De Nardis, di cui sia la regista, io e la sceneggiatrice pugliese Ersilia Cacace, siamo autori.

So bene che ami alla follia il cinema horror, come lo amano moltissimi lettori di CineAvatar? Quali sono i tuoi cult horror preferiti? In particolare, quali sono gli horror italiani che ami di più?

Verissimo, amo molto il genere horror, spero che in futuro avrò la possibilità di produrre e girare un film ispirato a uno dei miei racconti. I miei cult horror preferiti sono “Danza Macabra”, “Shining“, “La casa”, “Rosemary’s Baby”, “L’esorcista”, “It” (miniserie), “Ammazzavampiri”, “Waxwork”, “Un lupo mannaro americano a Londra”, “The Omen”, “Halloween”, “Dawn of the “Dead”. Tra gli italiani, “La casa dalle finestre che ridono”, “Toby Dammit”, “Suspiria“, “Profondo rosso”, “Operazione paura”, “Reazione a catena”, “…e tu vivrai nel terrore! – L’aldilà”, “Zombi 2”. In realtà sarebbero molti di più, ma questi sono i primi che mi sono venuti in mente.

Cosa ne pensi dell’attuale situazione dell’indie horror italiano?

Forse, me lo auguro, queste nuove piattaforme digitali daranno possibilità di emergere a molti talentuosi registi che qui da noi faticano a imporsi con il genere.

Progetti futuri in cantiere?

Sto scrivendo alcuni racconti horror che faranno parte di una raccolta. Parallelamente, insieme allo sceneggiatore Guido Ludovici, sto portando avanti la sceneggiatura di una serie su “Ganja Fiction”, un seguito non ufficiale. Poi tante altre cose che forse è meglio non dire, sempre meglio essere un filino scaramantici.