paolo sorrentino the young pope
Paolo Sorrentino presenta la serie evento The Young Pope – Foto © Andrea Rurali
È la giornata di Paolo Sorrentino alla 73. Mostra del Cinema di Venezia. Il regista premio Oscar per la grande Bellezza ha presentato, fuori concorso, i primi due episodi di The Young Pope, la serie evento da lui diretta che andrà in onda su Sky Atlantic il prossimo 21 ottobre. Durante la conferenza stampa abbiamo avuto modo di interagire con il regista, i produttori e parte del cast, tra cui spiccano i nomi di Jude Law e Silvio Orlando.
Ecco i momenti salienti della press conference:
Come pensi che reagirà il Vaticano alla tua opera?
Non saprei dire, non è un problema mio…Ma non è neanche un problema. Se avranno la pazienza di vedere The Young Pope fino in fondo capiranno che è un lavoro che affronta il tema con curiosità ed onestà, senza voglia di fare sterili provocazioni; ma sfiora anche le contraddizioni, le difficoltà e le cose affascinanti del clero, con particolare attenzione alla figura del papa.
Woody Allen, che sta per debuttare anche lui con una serie tv e ha detto che secondo lui la scrittura sul lungo periodo è stata traumatica. È stato così anche per te?
Sorrentino: Traumatica è una parola esagerata però sicuramente non è stato semplice. C’è da dire che è una scrittura che avviene in collaborazione con un team. È molto difficile e impegnativa ma anche molto eccitante, quando si lavora su tempi lunghi si possono approfondire digressioni che altrove non sarebbero state possibili. Certamente ho dovuto tenere conto più che mai della tenuta narrativa. Molte serie tv vengono dimenticate perché puntano tutto sulla forza della narrazione ma non hanno un momento lirico, di sintesi, cosa che invece ho cercato di aggiungere nella mia opera. Di fatto lo considero un lungo film di 10 ore.
Nel 2016 l’aggettivo “televisivo” è usato ancora con un’accezione negativa?
Sorrentino: No, non più. I tempi sono cambiati. Ormai il cinema e la tv sono diventati mezzi di comunicazione trasversali.
Cosa l’affascina della chiesa e cosa ne pensa dell’attuale Papa?
Il Papa che abbiamo deciso di rappresentare è diametralmente opposto all’attuale, ma è proprio questo che ci interessava. E’ nell’ordine delle cose che dopo un pontefice liberale potrebbe succederne uno più conservatore. Penso che la nostra storia potrebbe essere verosimile in un futuro prossimo. I lati positivi della chiesa sono moltissimi sicuramente ma non penso di avere il tempo di enumerarli…
Jude Law, come è stato interpretare il Papa?
Per me questa è stata soprattutto un’opportunità per lavorare con Paolo e interpretare un personaggio ricco di sfumature. Uno degli elementi che amo di più della serie è la potenza visiva, in particolare la composizione dell’immagine e i colori.