Venezia 72: PER AMOR VOSTRO di Giuseppe M. Gaudino, la recensione

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Per amor vostro di Beppe Gaudino

Valeria Golino continua a regalare emozioni al pubblico (e più agguerrita che mai) grazie alla sua magnifica interpretazione nel nuovo dramma di Giuseppe M. Gaudino Per Amor Vostro, in concorso alla 72ma Mostra del Cinema di Venezia.
La storia ci porta a Napoli, il paese nativo dell’attrice, ove interpreta Anna, una bimba sveglia, vivace e anche impertinente che in età adulta avrà la sfortuna di sposare un marito violento e brutale (Massimiliano Gallo) e di avere un figlio disabile. Questo non farà che spegnere pian piano tutta la vitalità e l’energia presente in lei, soprattutto quando apprende che il coniuge è un camorrista. Ma la speranza è destinata a riaccendersi quando Anna trovare un nuovo impiego come suggeritrice per uno studio televisivo e si innamora di un grande attore (Adriano Giannini).
Grazie a questa fuga d’amore, Anna riesce a tornare quella di un tempo e trova il coraggio di affrontare il marito denunciandolo.

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Dopo Aldis (1984) e Giro di Lune tra terre e Mari (1997), Giuseppe M. Gaudino firma la sua terza regia che indubbiamente si discosta dai canoni del cinema italiano odierno. E non per quanto riguarda la storia in sé, che non aggiunge niente di diverso da ciò che abbiamo visto tante volte, ma per il linguaggio filmico con cui ci viene raccontata, o meglio mostrata. La pellicola è sempre in bilico tra sogno e realtà, crudeltà e tenerezza, fatti concreti e fantasie.
Se da un lato Gaudino vuole rimanere coi piedi per terra e far vedere da vicino la drammaticità delle vita, dall’altro vuole descrivercela in maniera più metaforica, attraverso visioni e dormiveglia. La protagonista è circondata da molti “demoni”, che rappresentano la sua situazione familiare problematica. Ma forse è anche un modo per permettere allo spettatore di avvicinarsi alla personalità interiore di Anna, nel profondo della sua sofferenza tradotta in immagini.

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Memorabile la scena in cui assiste ad un rito quasi funebre in spiaggia con persone mascherate, la sua “Napoli” di cui si sente quasi totalmente estranea e fa scaturire in lei un senso di alienazione. Possiamo permetterci di dire inoltre che il film non è esente da qualche elemento ‘horror’, la scena (reale e non visionaria) in cui la madre di Anna costringe quest’ultima a baciare il teschio di un parente nelle catacombe, è piuttosto raccapricciante. In ultimo poi, i toni e le sfumature della fotografia molto ricercati: bianco e nero per il 60% del film, che rappresenta il quotidiano di Anna e il 40% di tinte surreali per le sue visioni. Il colore del mare è sempre di un azzurro intenso, l’unico elemento della sua infanzia che non è cambiato e non è andato perso nella sua memoria.

Per amor vostro di Beppe Gaudino

Una menzione particolare è riservata al rapporto empatico e genuino tra la ‘regina di cuori’ Valeria Golino, musa ispiratrice del cineasta partenopeo, e Adriano Giannini (La foresta di ghiaccio): il loro affiatamento, frutto di una scelta azzeccata da parte di Gaudino, essendo entrambi ‘fieramente’ attori del sud, dona alla vicenda e soprattutto alla storia d’amore quel tocco mediterraneo, fatto di semplicità e veridicità, senza tanti fronzoli né ridicolaggini, che riassapora lo stile del cinema neorealista italiano degli anni ’50; il miglior film italiano presentato al Festival di Venezia.

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