RomaFF11: THE EAGLE HUNTRESS, la recensione del documentario di Otto Bell

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THE EAGLE HUNTRESS – Photo: courtesy of ‘Fondazione Cinema per Roma’
“Dopo aver visto l’aquila atterrare maestosamente sul suo braccio, ho capito che mia figlia era pronta…” (Agalai)
In un momento in cui il Cinema ha deciso di dare sempre più spazio alle grandi eroine femminili, la storia della tredicenne Aisholpan rende le decantate virtù del gentil sesso ancor più concrete e universali.
In selezione ufficiale all’edizione 2016 della Festa del Cinema di Roma, il docu-film d’esordio dello statunitense Otto Bell ci conduce alla sacrale vastità delle aspre vette mongole, dove facciamo la conoscenza di un singolare nucleo familiare. Di generazione in generazione, di padre in figlio, la famiglia di Aisholpan ha da sempre tramandato un’antica pratica dei cacciatori del luogo: catturare e addestrare aquile adulte per utilizzarle durante le battute invernali nella ricerca di selvaggina.
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THE EAGLE HUNTRESS – Photo: courtesy of ‘Fondazione Cinema per Roma’
La giovane protagonista di questo racconto rappresenta l’eccezione alla regola, la gemma rara emersa dalla polvere in un mondo che valorizza le azioni degli uomini a discapito di quelle delle donne. Una volta che il padre Agalai, esperto cacciatore di aquile, si convince della decisione di Aisholpan di seguirne le orme, il film può prendere finalmente piede, strutturandosi intorno a tre fasi o momenti fondamentali della maturazione disciplinare della ragazza: la cattura dell’aquila che diventerà sua compagna (4 luglio 2014), la partecipazione al suo primo Eagle Festival (ottobre 2014) e, infine, la sua prima Caccia Invernale (febbraio 2015).
Quello che colpisce di The Eagle Huntress è il senso di fiabesco e leggendario che ne permea il racconto e la capacità di estrarre dalla quotidianità di una famiglia (lontana da noi per storia e cultura) una forma di narrativa avventurosa, appassionante e di ampio respiro tematico. Nel tentativo di Aisholpan di affermare la propria identità tra sguardi indagatori e reazioni contrarie, nella totale sfiducia degli anziani cacciatori venuti prima di lei, rivediamo l’eterna lotta di emancipazione femminile in ogni suo aspetto. Aisholpan incarna, inoltre, la grande volontà di chi ha chiaro davanti agli occhi il proprio sogno e si è convinto di aver intrapreso la giusta strada che lo porterà un giorno a realizzarlo, dopo averne ovviamente compreso e accettato il necessario impegno e i doverosi sacrifici.
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