non è un paese per giovani recensione
Il poster di Non è un Paese per Giovani
Giovanni Veronesi, autore e regista di commedie quali la trilogia di Manuale d’amore, L’ultima Ruota del Carro e Una donna per amica, torna al cinema con un lungometraggio che affronta temi drammatici e attuali del nostro Paese: la disoccupazione giovanile e l’abbandono della terra natia alla ricerca di fortuna.
Sandro (Filippo Scicchitano) e Luciano (Giovanni Anzaldo) sono due giovani camerieri. Un giorno decidono di emigrare a Cuba con il grande sogno di aprire un ristorante sul lungo mare. Una volta giunti in terra straniera, purtroppo, iniziano i problemi: nessuno è disposto ad aiutare i ragazzi nel finanziare il progetto. Il colpo è talmente duro da portare Luciano ad una crisi depressiva che sfogherà in frequenti lotte da strada. Dal sogno di un futuro migliore ad una vita rovinata per sempre, il passo è breve.
Sandro in realtà aveva ben altri progetti, fra cui quello di diventare un famoso scrittore. Con l’aiuto di un amica italiana, strana nei comportamenti (Sara Serraicco), e di un vecchio pescatore solitario, il ragazzo comincia ad abbozzare il suo libro.
Riusciranno i due giovani a realizzare i proprio sogni? Troveranno mai la loro strada? E in quale paese? In questi interrogativi risiede il focus della storia.
non è un paese per giovani recensione
Non è un Paese per Giovani – Photo credit: Livio Bordone
Ispirata all’omonima trasmissione radiofonica in onda su Rai Radio 2, la pellicola porta con sé un messaggio molto positivo. La speranza è destinata a trionfare, nonostante le innumerevoli difficoltà che i protagonisti devono affrontare. Questa è, sicuramente, una scelta che contribuisce alla piacevolezza del film, soprattutto in un periodo storico così nero e ostile per l’Italia.
Il regista, nonostante la sua visione positiva, non manca l’occasione di attaccare duramente la nostra società. Per fare questo utilizza le testimonianze dirette di molti giovani che sono stati costretti ad emigrare per riuscire a realizzare i propri sogni, quelli infranti e irrealizzabili. E’ proprio questa la parte più graffiante e significativa della pellicola, a metà tra il romanzo di formazione e il road movie.
In questo tunnel oscuro, in cui ci trascina Veronesi, uno spiraglio di luce c’è ancora: “Cuba” la terra dei sogni, della speranza. La fiaba durerà però poco, e sfocerà nella consapevolezza che il futuro dipende unicamente dai noi stessi.
Alla freschezza del cast giovanile, formato da Filippo Scicchitano, Giovanni Anzaldo e Sara Serraiocco, si affianca la maturità e l’esperienza di due veterani come Nino Frassica, che interpreta un ristoratore siciliano emigrato a Cuba molti anni prima, e Sergio Rubini, nel ruolo del padre di Sandro.
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