ELVIS & NIXON, quando la politica incontra la musica: la recensione

0
1225
ELVIS & NIXON - Photo: courtesy of Videa
ELVIS & NIXON - Photo: courtesy of Videa
ELVIS & NIXON - Photo: courtesy of Videa
ELVIS & NIXON – Photo: courtesy of Videa
Le storie di grandi personalità, spesso in conflitto, sono sempre piaciute al cinema. È quasi impossibile non avere negli occhi il Frost\Nixon di Ron Howard quando ci si approccia a questo Elvis & Nixon diretto da Liza Johnson. Il film nasce da eventi realmente accaduti, talmente clamorosi da sconfinare nella leggenda. Si dice infatti che, negli anni ’70, un Elvis Presley all’apice della carriera abbia deciso di incontrare il presidente degli Stati Uniti: Richard Nixon. L’artista, preoccupato per la situazione dell’America, nello specifico per la diffusione della droga nel mondo giovanile, aveva deciso di volere diventare un “agente segreto aggiunto” nel dipartimento della narcotici. Essere una celebrità stimata gli avrebbe permesso di ottenere una ‘prospettiva’ privilegiata rispetto al problema, a patto di mantenere la segretezza del suo incarico. Ecco perché contattare il presidente in persona.
L’incontro è vero, è realmente accaduto, ma quello che i due si sono detti, le fatiche per riuscire ad ottenere un appuntamento rimarranno avvolte nel mistero. Elvis & Nixon vuole provare ad immaginare come sia andato quel pazzo incontro tra i due personaggi più importanti in quell’epoca.
Sin dall’inizio è evidente come il lungometraggio cerchi disperatamente un brio e una velocità che non riesce a trovare. Il problema risiede, soprattutto, nel montaggio. Le numerose battute non vengono quasi mai cadenzate in modo da essere attese per creare una tensione prima della loro risoluzione e innescare, quindi, la scintilla comica e la risata liberatoria. La sceneggiatura, scritta per essere scoppiettante, non viene particolarmente valorizzata dalle scelte di ritmo. Nei primi momenti della pellicola è inevitabile provare un certo straniamento: vedere Kevin Spacey alla Casa Bianca interpretare un presidente diverso dal Frank Underwood di House of Cards lascia piuttosto interdetti. Il compito di Spacey non è favorito da un doppiaggio (in anteprima stampa l’hanno mostrato nella versione italiana) che non gli dona giustizia. La seconda stranezza deriva dal fatto che Michael Shannon, nei panni di Elvis, possiede carisma e doti attoriali uniche ma… un volto diversissimo rispetto a quello di Presley. Servono almeno 20 minuti per smettere di vedere “Shannon travestito da Elvis” e immedesimarsi nel personaggio. Il film inizia quindi con qualche difficoltà e fatica a mettersi in moto. I tentativi del cantante di entrare in contatto con Nixon sono sì divertenti ma poco interessanti e fanno apparire inutile persino ogni tentativo di costruzione psicologica del protagonista. La regia di Liza Johnson è sfilacciata e sembra non sapere dove andare a parare per tutta la prima ora.
ELVIS & NIXON - Photo: courtesy of Videa
ELVIS & NIXON – Photo: courtesy of Videa
Elvis & Nixon convince il pubblico di essere un’opera destinato a concludersi senza eccessivi scossoni emotivi o soddisfazioni per chi guarda. Eppure, a 30 minuti (percepiti) dalla fine, la pellicola gioca al meglio le proprie carte, recuperando tutto ciò che non aveva dato nel primo atto e regalando al pubblico alcune sequenze di vero cinema. Il cuore pulsante della storia è infatti l’incontro tra Elvis e Nixon, due soggetti inquieti, paranoici e scostanti, ma assai vicini l’uno dall’altro più di quanto ciascuno potesse credere. Spacey e Shannon si confermano ancora una volta due attori di grandissimo spessore, capaci di interagire tra di loro calamitando l’attenzione ed elevando la qualità del lungometraggio con la sola presenza.
Le fissazioni di Elvis, con le idiosincrasie di Nixon, le loro movenze, i loro tic, diventano uno splendido elemento drammaturgico quando vengono accostati. Dalle battute sui Beatles filosovietici fino alle riflessioni, sempre in chiave divertente, sul concetto di celebrità, il duo protagonista valorizza ogni riga di sceneggiatura e crea una sinergia che rende il film un brillante prodotto di intrattenimento. È un peccato che non abbia avuto continuità nell’arrivare al punto che si era proposto di affrontare, ma Elvis & Nixon dimostra di essere un film con un pensiero dietro ogni scelta produttiva e di avere un motivo di esistere nel panorama cinematografico (pur senza ipotecare nessun posto nei libri di storia).
Consigliato a: chi ama la storia da punti di vista inusuali
Gabriele Lingiardi

Rating_Cineavatar_3