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Il secondo giorno della Festa del Cinema di Roma è iniziato con una serie di proiezioni che hanno tenuta impegnata la stampa e regalato grandi emozioni. Tra questi, troviamo Room, film vincitore del Festival di Toronto 2015 diretto da Lenny Abrahamson, storia di una donna tenuta prigioniera per anni insieme al figlio all’interno di una minuscola stanza.
Nel pomeriggio un Jude Law molto informale ha incontrato il pubblico dell’auditorium per parlare della sua carriera e dei suoi film, anche se in molti avrebbero voluto che fosse svelata in maniera più approfondita la nuova serie HBO The Young Pope, progetto top secret diretto da Paolo Sorrentino, in cui l’attore interpreta Pio XIII, un giovane Pontefice italo-americano, il primo della Storia.
«Il lavoro di Sorrentino mi piace moltissimo – racconta – fin dal giorno in cui ho visto “La Grande Bellezza” non ho fatto che ripetere ovunque quanto sarei stato felice di recitare con lui. Un mese dopo mi è arrivata la sceneggiatura di questa serie e ho accettato con entusiasmo». 
Il direttore artistico Antonio Monda, che ha condotto la chiacchierata, ha voluto chiedergli le difficoltà di un ruolo come quello di un pontefice:
«Si tratta più che altro dell’abito papale. Per non sgualcirlo sono costretto a sedermi solo su uno strano sgabello, e fare questo per 14 ore al giorno è tremendamente scomodo. Il vestito è splendido, intatto, ma tutto il resto è molto faticoso.»
A proposito del suo personaggio l’attore ha rivelato che è americano e che si muove in un contesto contemporaneo:
«Non credo di poter aggiungere altro.» 
Dopo di lui, è stato il turno del padre dell’auditorium Renzo Piano che ha incentrato il dibattito sul parallelismo tra Cinema e Architettura:
«Se non fossi architetto avrei fatto sicuramente Cinema.»
«La bellezza è utile, non è un’idea romantica, la pensano così solo gli sciocchi. La bellezza aiuta a rendere la gente migliore e a cambiare il mondo. Non lo fa tutto in una volta, né con una persona sola, ma goccia a goccia.»
La serata è stata tutta italiana con la proiezione di Lo Chiamavano Jeeg Robot dell’esordiente Gabriele Mainetti, con protagonisti Claudio Santamaria, Luca Marinelli e Ilenia Pastorelli; un film che ha provocato un grande fervore, tanto da meritarsi la standing ovation del pubblico presente in sala.