Herschell Gordon Lewis (a destra) e Rock Savage nel 2003 sul set di Chainsaw Sally
Herschell Gordon Lewis (a destra) e Rock Savage nel 2003 sul set di Chainsaw Sally
Si è spento ieri all’età di 87 anni il mitico Herschell Gordon Lewis, pioniere del cinema splatter e padre di una microcosmo dell’horror cinematografico che, convenzionalmente, viene inaugurato nel 1963 con l’uscita nelle sale di Blood Feast.
Nato nel 1929, H.G.L. ha iniziato il suo percorso di esplorazione nel mondo della settima arte producendo nel ’60 The Prime Time, parabola beatnik che mescola eros e violenza e ottiene un ottimo riscontro commerciale.  Nel 1963 entra in contatto con David E. Friedman con il quale instaura un sodalizio artistico che durerà per molto tempo. Insieme si avventurano nell’universo sexploitation realizzando pellicole quali Living Venus, The Adventures of Lucky Pierre, Daughter of the Sun, Nature’s Playmates e Goldilocks and the Three Bares.
Dalla deriva erotica allo splatter, il ‘legame di sangue’ tra i due termina nel 1965 dopo il film Color Me Blood Red. Ma il cammino di Lewis non si interrompe e il suo attivismo lo spinge a dirigere diversi lungometraggi (Jimmy the Boy Wonder, The Magic Land of Mother Goose, The Ecstasies of Women, Linda and Abilene) fino al 1975 quando decide abbandonare la regia per dedicarsi totalmente alla pubblicità (uno dei suoi primi impieghi), fondando la società di marketing, la Communicomp.
Nel 2002 tornare dietro la macchina da presa per sviluppare, in coppia con l’ex socio Friedman, il sequel di Blood Feast.
A partire dagli anni ’60, Herschell Gordon Lewis ha rappresentato un punto di riferimento per intere generazioni di registi e appassionati dell’horror e del sex gore, portandolo ad essere riconosciuto dalla critica come precursore del genere splatter.