innocenteSe n’è andata in silenzio, colpita da un malore improvviso nella sua dimora di Ladispoli vicino Roma, la splendida Laura Antonelli, la diva istriana dal fascino eterno che riuscì ad incantare con la sua sconfinata bellezza uno dei grandi maestri del cinema italiano come Luchino Visconti.
Nata a Pola (attuale Croazia) ma italiana d’adozione, insieme alle altre muse conterranee Femi Benussi, Alida Valli e Sylva Koscina con le quali formava il cosiddetto quartetto delle ‘bellissime’ dalmato-istriane, si trasferì con la famiglia a Napoli dove conseguì il diploma di Educazione Fisica, per poi esercitare la professione di insegnate a Roma prima di sbarcare nel mondo dello spettacolo, ricoprendo il ruolo di attrice.
Dopo aver esordito sul grande schermo nel 1964 grazie al regista Antonio Pietrangeli che le offrì una piccola parte nel film Il magnifico cornuto,  cinque anni più tardi venne scritturata da Massimo Dallamano come protagonista di Venere in pelliccia, ma a causa della pressante censura che al tempo ostacolò l’uscita nelle sale, il film fu posticipato e riproposto sei anni dopo con il titolo Le malizie di Venere.
Ma è il 1973 l’anno della sua consacrazione definitiva: nelle vesti della conturbante domestica Angela, emblema del desiderio incessante dei quattro membri della famiglia La Brocca, entra di diritto nell’immaginario erotico degli italiani, raggiungendo l’apice del successo con Malizia di Salvatore Samperi, coronato poi con la conquista del Nastro d’Argento come migliore attrice protagonista e il Globo d’oro per la miglior rivelazione. All’epoca il film sbancò letteralmente il botteghino, con un trionfo quantificabile in 6 miliardi di lire e l’etichetta istantanea di cult movie, diventando inoltre, anche e soprattutto per merito della divina Laura, la commedia più redditizia della filmografia di Samperi.
Legata da una sincera amicizia ai colleghi e attori Lino BanfiClaudia Koll, la Antonelli ha lavorato con i più importanti cineasti dell’epoca tra cui Dino Risi (Sessomatto), Ettore Scola (Passione d’Amore), Lucio Fulci (All’Onorevole piacciono le donne), Mauro Bolognini (Gran Bollito), Sergio Corbucci (Rimini Rimini, Roba da Ricchi, Mi faccio la barca) e Luchino Visconti che le diede una parte di rilievo nel suo ultimo film L’innocente accanto a Giancarlo Giannini.
Semplice, genuina e spontanea, tra le pellicole d’autore da lei interpretate, che alternò alle commedie più leggere, impossibile non ricordare Trappola per un lupo di Claude Chabrol, dove conobbe sul set il grande Jean-Paul Belmondo con cui ebbe negli anni una lunga e tormentata relazione amorosa.
Un’icona indiscussa del cinema degli anni ’70 che rimarrà impressa indelebilmente nella memoria degli italiani e di intere generazioni.
Addio Laura