Siete reduci dalle feste natalizie?
Avete mangiato, festeggiato, cantato quelle canzoni che da sempre animano il Natale?
Siete stati circondati da luci, addobbi e vi siete sentiti più buoni?
Come dite? Non ne potete più di tutta questa positiva, risplendente allegria?
Nessun problema, ecco la pratica guida per ripiombare nella normalità post-festiva con il più sonoro dei tonfi!
Da oggi vi basterà seguire alcuni semplici consigli cinematografici per prosciugare istantaneamente ogni residuo festivo e riequilibrare l’esistenza.
In questo primo appuntamento, non a caso dopo le feste più “buone” di tutte, non si propongono film negativi a tema natalizio. No, quel giochino teniamolo per giornate più specifiche. Come San Valentino.
Qui basta pescare tra quelle pellicole sufficientemente asciutte, pessimiste, deliranti o apertamente deprimenti da soffocare l’atmosfera (spesso forzatamente) gioiosa che si respira in questo periodo dell’anno.
Quindi, se anche voi ne avete avuto a abbastanza di George Michael, Mariah Carey, cappellini e lucine colorate, allacciatevi le cinture. La strada è tutta in discesa!
ESSI VIVONO (1988, regia di John Carpenter)
Imprescindibile. Il film anti-capitalistico per eccellenza, forse il picco espressivo del grandissimo John Carpenter, è anche ovviamente la perfetta distrazione post-natalizia.
Ideale per ricordare che feste come questa sono innanzitutto un inno allo spreco e al consumo, all’obbedienza all’aleggiante “obbligo morale” religioso e alla finta pace sociale.
Il desolato panorama di sfrattati e disoccupati in cui si svolge la prima parte di Essi Vivono sarebbe già sufficiente. Ma è da quando si scopre chi governa davvero le nostre vite che il film decolla. Sì, perché Carpenter ci tiene a ribadire in tutti modi che la nostra è solo illusione di libertà, un mangime datoci per tenerci sotto controllo e assuefarci all’obbedienza tramite piccolezze materiali e sogni di successo.
Il regista americano rifugge ogni sottigliezza e usa un’accetta per infilarci in gola a forza il messaggio del film. Ma la solita “destrezza a basso costo” con cui Carpenter lo confeziona trasforma Essi Vivono in un classico istantaneo.
La scazzottata tra Roddy Piper e Keith David in mezzo alla spazzatura, splendida metafora di come il potere sia abile nel mettere uno contro l’altro i poveri e gli emarginati, è uno degli cardini di Essi vivono. L’emblema principale resta ovviamente l’iconico insieme di cartelloni “nudi” con i loro messaggi subliminali: OBBEDISCI, COMPRA, CONSUMA.
E voi le avete fatte tutte anche stavolta, le compere natalizie?

LO SCIACALLO – NIGHTCRAWLER (2014, regia di Dan Gilroy)
Se il Louis Bloom creato da Dan Gilroy e portato in scena da un algidissimo Jake Gyllenhaal non vi allontana dallo spirito natalizio alla velocità della luce, probabilmente siete dei folletti di Babbo Natale.
Non c’è altra spiegazione se, dopo aver visto questo eccelso capolavoro di cinismo e negatività, trovate ancora la forza di cantare Jingle Bells!
La storia del disprezzabile reporter a caccia di tragedie da filmare, e rivendere ai TG, entra sottopelle grazie al gretto realismo con cui è narrata, lasciando un pesante senso di disprezzo. Disprezzo per una società ormai assuefatta dalla violenza e dal non-valore della vita, capace di premiare chi sfrutta la sofferenza altrui per arricchirsi senza scrupoli.
All’esordio registico, Dan Gilroy firma un’opera così pessimistica da travalicare moralismi e critica, che vive di vita propria e non giudica: espone soltanto.
Lo sguardo di Gyllenhaal nella parte finale di Nightcrawler, all’apice della sua trasformazione in un umano non più umano, vi assicurerà un senso di disagio così forte che l’atmosfera natalizia sembrerà solo un lontano ricordo.

MADRE! (2017, regia di Darren Aronofsky)
Madre! è un’opera divisiva.
Non amo molto Darren Aronofsky in generale, ma qui qualcosa mi ha colpito fortemente. A parte Jennifer Lawrence in sottoveste, intendo.
No, Madre! ha qualcosa di profondamente disturbante che emerge sempre di più, un senso di inadeguatezza pesante. Ma non è tanto in ciò che racconta, quanto come lo racconta. Ed è qui che Aronofsky fa centro.
Marito e moglie vivono in una casa isolata in aperta campagna. Lei restaura poco a poco l’edificio, lui è uno scrittore in cerca dell’ispirazione perduta. Lei avverte cose strane, tra cuori che battono nei muri e cantine segrete; lui accoglie sconosciuti sempre più invadenti. Ciò che accade da lì in poi è pura follia.
Un cast eccezionale (Jennifer Lawrence, Javier Bardem, Ed Harris e Michelle Pfeiffer) e totalmente in parte valorizza un’opera davvero singolare.
Che vi piaccia o meno, è un film che non può lasciare indifferenti e, soprattutto, di certo non lascia di buonumore.
Il vortice di follia crescente, violenza e straniamento in costante aumento, sequenza dopo sequenza, potrebbe coinvolgervi fino a prosciugare tutte le vostre emozioni. Oppure potrebbe alienarvi a tal punto da rigettare il film.
In ogni caso, sarete prontissimi per il primo lunedì lavorativo dell’anno: in confronto a Madre! vi sembrerà una passeggiata.

TAKE SHELTER (2011, regia di Jeff Nichols)
Curtis è un normale marito e padre di famiglia americano, un onesto lavoratore.
Un giorno inizia ad avere visioni apocalittiche: tempeste che occupano l’intero orizzonte, una pioggia scura e oleosa, trombe d’aria, animali impazziti…
Nella sua mente, Curtis si convince che siano segnali di un’imminente catastrofe che distruggerà l’umanità. Inizia così un tuffo nella paranoia più profonda, con il protagonista che si isolerà progressivamente da famiglia, amici e colleghi.
Michael Shannon si carica sulle spalle l’ottima sceneggiatura dello stesso Jeff Nichols e regala un’interpretazione memorabile.
Tempi lenti e sequenze dilatate aiutano a creare un’atmosfera densa e inesorabile, una caduta inarrestabile nella disperazione. Mentre Curtis non si rende conto di stare perdendo tutto quanto, concentrato solo sulla costruzione di un rifugio per la fine del mondo, noi scendiamo con lui nel baratro della mente umana.
E non preoccupatevi: la fotografia asciutta è il contrappunto perfetto per il bombardamento di lucine colorate che riempiono le strade.

Bene, ora che sapete come gestire il rientro e bilanciare tutta la bontà natalizia che vi ha travolto, non avete che da scegliere cosa guardare tra questi quattro formidabili mood killer.
Almeno fino alla prossima festa comandata siete a posto. A quel punto ci risentiremo…