Hollywood piange Arthur Hiller, regista di Love Story

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Ryan O’Neal, Arthur Hiller e Ali McGraw nel 2002
Hollywood piange uno dei capisaldi del Cinema mondiale: a 92 anni ci ha lasciato il regista Arthur Hiller, amato padre di quel “Love Story” che nel 1970 commosse il mondo intero, raccontando la tragica e romantica storia d’amore di un giovane rampollo e giocatore di hockey interpretato da Ryan O’Neal e di una splendida musicista interpretata da Ali McGraw.
“Amare significa non dover mai dire mi dispiace” 
Il capolavoro di Hiller, il più grande incasso fino ad allora per la Paramount Pictures, ottenne la nomination agli Oscar per la Migliore Regia e per i 2 protagonisti, statuette che andarono a Patton, Generale D’Acciaio del regista Franklin J. Schaffner.
Una vita dedicata all’arte visiva con più di 30 film di grande successo, dal genere drammatico alla commedia. Impossibile non citare la commedia Wagon-Lits con Omicidi (inserita al 95° posto della classifica dell’American Film Institute per le migliori 100 commedie americane) con protagonisti Gene Wylder e Richard Pryor, con i quali il regista ricollaborerà per Non Guardarmi: Non Ti Sento (1989).
La stima con cui Hollywood riconosceva il suo talento lo ha portato a essere eletto dal 1983 al 1989 come presidente della Director Guild of America e dal 1993 al 1997 come presidente dell’Academy of Motion Picture Arts and Science, l’organizzazione che si occupa dello sviluppo dell’industria cinematografica e l’assegnazione dei premi Oscar.
L’attuale presidente dell’Academy, Cheryl Boone Isaac, ha commentato la scomparsa del filmmaker con queste parole:
“Siamo profondamente addolorati. Ho avuto la fortuna di essere nel comitato dell’Academy durante la sua presidenza e di vedere in prima persona la sua dedizione e la sua passione per i film.”
Nel 2002, Hiller riceve dalle mani dei suoi pupilli Ryan O’Neal e Ali McGraw il premio Jean Hersholt Humanitarian per il suo impegno e dedizione nelle cause umanitarie.
Nel 2006 il regista conclude la sua pluridecennale carriera con la commedia Pucked (conosciuta anche con il titolo National Lampoon’s Pucked), nella quale dirige Jon Bon Jovi. Termina così la vita professionale di un regista poliedrico dalla spiccata sensibilità umana e dalla morale integerrima. 
Il destino di questo grande artista ha voluto che raggiungesse la moglie, con la quale era sposato da ben 68 anni, due mesi dopo la sua scomparsa, avvenuta a giugno.
Addio maestro e grazie per le opere che ci ha regalato!